Giobbe Covatta porta “Scoop” a Porto San Giorgio: «La donna è sapiens e ci sovrasta»

Giobbe Covatta porta “Scoop” a Porto San Giorgio: «Le donne sono sapiens e ci sovrastano»
Giobbe Covatta porta “Scoop” a Porto San Giorgio: «Le donne sono sapiens e ci sovrastano»
di Chiara Morini
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Sabato 29 Ottobre 2022, 06:00

PORTO SAN GIORGIO - Saranno la comicità e l’ironia di Giobbe Covatta ad aprire la stagione di prosa del Teatro comunale di Porto San Giorgio, il prossimo martedì, 1 novembre, alle ore 21,15. “Scoop (Donna sapiens)”, questo il titolo, voluto da Comune e Amat, è uno spettacolo nel quale il protagonista, con tutta la sua irreverenza, dimostrerà la superiorità della donna (info 3924450125).


Giobbe Covatta, perché questo titolo?
«Per due ragioni. Donna Sapiens è il titolo, con Scoop dichiaro una novità, anche se in realtà è un dato di fatto che ci portiamo dietro da sempre. Una notizia che nessuno prende mai in considerazione. E poi perché sono poche lettere e alla Siae si faceva prima con il modulo!».

 
La superiorità delle donne è dunque una non notizia? 
«Sì, palesa, è un’ovvietà, è come “scoprire l’acqua calda”». 
Quanto sono superiori le donne secondo lei? 
«Non è tanto quanto sono superiori, ma piuttosto dove…». 
Quindi dove sono superiori le donne? 
«Ovunque, hanno capacità in qualsiasi ramo dello scibile, sottraendo però quello della forza fisica, ovviamente, noi abbiamo una stazza e un peso maggiore. Tolto questo aspetto, le femmine sono migliori in ogni circostanza, ci sarebbero tanti esempi che si potrebbero fare. Senza voler entrare in politica (comunque io non sono un uomo di destra), sapere di avere una donna premier, dal mio particolarissimo e personalissimo punto di vista, è tranquillizzante. Vede, sono convinto che se le donne fossero state sempre al potere forse ci sarebbero state meno guerre. Quanto alle donne, vorrei anche fare un’altra considerazione. Ha presente quando ci dicono “Ti devo parlare”? Ecco a noi uomini in quei casi prende un infarto, anche perché quando iniziano a parlare non finiscono mai». 
Perchè parlare delle donne in uno spettacolo? 
«Perchè parlare degli uomini sarebbe noioso. Credo che bisogna parlare di tante cose che hanno credito, come per esempio l’Africa, l’ambiente. Se parlassi di argomenti che hanno debiti non sarebbe interessante».
Tratterà ancora l’Africa? 
«È uno dei miei temi. Le stesse tematiche non hanno una soluzione in una settimana, quindi se ne può parlare. Affronto tutto, in modo da consegnarlo alla curiosità dello spettatore».
Si può affrontare tutto con la comicità? 
«La comicità è la mia chiave, il mio modo di rendere le cose interessanti. Mi spiego meglio con un esempio. Ricordo il mio insegnante di storia, bravissima persona, che però era di una noia mortale. Poi ho incontrato persone come Mieli e Montanelli, ho ascoltato le stesse fasi storiche che avevo studiato a scuola, la storia è sempre quella, ma era più interessante. Ecco se ti guardi indietro capisci proprio questo: prendiamo la rivoluzione francese e la presa della Bastiglia, quel che conta non è tanto quando s’è verificato, ma il fatto che si sia verificato, perché ha cambiato la storia. Le cose vanno rese piacevoli, così sono più fruibili e io faccio questo con la mia comicità, che è il mio modo di vedere la vita e renderla fruibile».
A cosa sta lavorando?
«A tante cose.

Dovrebbe uscire il mio libro “Il commosso viaggiatore”, sul tema dell’Africa. Ne faccio tante, ne inizio diverse, ma poi non tutte vanno a compimento, sa, mi capita di annoiarmi facilmente».

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