Mobilitazione al Montani di Fermo, protestano gli alunni: «Infiltrazioni dai muri, pavimenti umidi: se questa è una scuola»

Mobilitazione al Montani di Fermo, protestano gli alunni
Mobilitazione al Montani di Fermo, protestano gli alunni
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Sabato 9 Marzo 2024, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 11:38

FERMO Perdite d’acqua, infiltrazioni dai muri, pavimenti umidi e scivolosi. Disagi e problemi che alla fine hanno spinto un gruppo di studenti del Montani a organizzare una manifestazione di protesta ieri mattina davanti alla sede provvisoria dei trienni Ina, Tca e Inb che si trova accanto alla Provincia, nel polo scolastico all’ingresso della città che nel complesso ospita anche i Geometri del Carducci-Galilei e il Liceo artistico. Un’area destinata a cambiare volto, tanto all’esterno c’è il grande cantiere per la costruzione della futura palestra.  In prospettiva troverà posto qui anche lo storico Liceo classico Caro i cui alunni sono ora all’ex ristorante Mario. Nei giorni scorsi non sono mancate le proteste sia da parte degli studenti che del personale docente, c’è stato anche un incontro e si è provveduto a effettuare un sopralluogo con i tecnici: la dirigente Stefania Scatasta rimarca che già da lunedì dovranno iniziare i lavori disposti dalla Provincia.

Gli stessi alunni sottolineano che la loro protesta non è contro il personale docente ma una battaglia che desiderano portare avanti insieme ai prof. Ma il problema resta. Anche perché le lamentele non riguardano solo i problemi legati alle infiltrazioni d’acqua che gonfiano gli intonaci, ma anche ad altri disagi come la mancanza di una palestra al servizio di queste classi e le difficoltà legate agli accessi all’interno del polo scolastico.

I traslochi necessari

Problemi direttamente collegati ai traslochi necessari per il completamento dei lavori nella sede principale del Montani, da decenni punto di riferimento, e non solo in provincia, per i ragazzi in cerca di un istituto tecnico al passo con i tempi, strettamente collegato con il mondo del lavoro. In questi ultimi anni la dirigenza è stata costretta a varare una mezza rivoluzione per garantire aule e servizi a tutti gli indirizzi. I problemi non sono mancati, a partire dal crollo del tetto nella sede principale avvenuto nel maggio di 5 anni fa, fino agli ultimi lavoro al Convitto.

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