Imprese, l'emorragia in frenata. Sabatini non ha dubbi: «Traino al Fermano da cantieri e turismo»

Imprese, frena il calo. Sabatini non ha dubbi: «Traino al Fermano da cantieri e turismo»
Imprese, frena il calo. Sabatini non ha dubbi: «Traino al Fermano da cantieri e turismo»
di Massimiliano Viti
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Mercoledì 24 Gennaio 2024, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 17:24

FERMO Negli ultimi 4 anni (2019-2023), la provincia di Fermo ha perso 1.543 imprese pari al 7,45%. E se il 2022 è stato l’anno dove si è registrato il calo più alto, con 1.094 imprese perse, il 2023 ha visto una inversione di tendenza che per sole 9 unità non è finita in terreno positivo. Infatti, le cessazioni nette superano le iscrizioni di appena 9 unità (-0,05%). Nell’intero anno 2023, sono state 19.160 le imprese registrate, 1.007 quelle iscritte e 1.016 le cessate al netto delle cancellazioni d’ufficio. Quasi tutti i settori di attività presentano un saldo negativo. Fanno eccezione le costruzioni (+28) e le imprese non classificate (+291).

I settori

Tra i saldi negativi più evidenti troviamo l’agricoltura (-123, a fronte di 2.949 imprese registrate), le attività di commercio (-64, su 4.013 aziende) e le attività manifatturiere (-58 su 3.621 imprese). «Il risultato fermano riflette la situazione marchigiana: contenuta vivacità del sistema economico.

La rilevazione infatti non mostra grosse sorprese: la società di capitale è la struttura organizzativa più dinamica, è buona la performance dei servizi. Va bene il turismo, tengono le costruzioni» è una prima analisi di Gino Sabatini, presidente di Camera Marche.

Il paragone

 «Se nel confronto a dodici mesi - riprende Sabatini - il saldo totale è moderatamente negativo, guardando ai settori delle serie storica si nota una tenuta se non una crescita del terziario. Come osservato anche per il livello Marche, il nostro appare come un tessuto economico impegnato a resistere e in cerca di sostegno e orientamento. Purtroppo l'analisi del quadriennio evidenzia un'emorragia di manifattura (oltre che nell'agricoltura). Questo dato colpisce se abbinato alla performance, molto buona, dell'export moda di questo distretto che puntella il commercio estero marchigiano». Ma per Sabatini questo non è sufficiente in quanto «le nostre piccole e medie imprese devono e ambire a qualcosa di più di questa pur ammirevole tenuta. Urge la tranquillità per evolversi».

Il contesto

Lo stesso presidente di Camera Marche, oltre a confermare il sostegno alle Pmi «in un quadro purtroppo non rassicurante anche rispetto alla logistica. Il tema del trasporto merci via mare sta diventando questione cruciale che investirà il manifatturiero». Sabatini faceva riferimento al confronto tra il dato del 2019 e quello del 2023. In questi 4 anni la provincia di Fermo ha perso 1.543 imprese pari al 7,45%. Da 20.703 imprese registrate alla fine del 2019 a 19.160 alla fine dell’anno scorso. Per singole attività, le attività manifatturiere hanno subito il calo più pesante: -560 imprese pari al -13,39% sul dato del 2019. Poi l’agricoltura: -425 imprese pari al -12,60%.

E al terzo posto il commercio con un calo del 10,24%, equivalente a 458 imprese in meno. Tra i grandi gruppi, in tenuta le costruzioni con 69 imprese in meno su un dato di partenza di 2.335 unità. Tra i saldi positivi di attività più rilevanti dal punto di vista numerico troviamo le attività professionali, scientifiche e tecniche (+13.45%) e le attività immobiliari (+10.53%). Dati importanti che servono per avere un quadro complessivo dell’economia nel Fermano dove ovviamente occorre tenere d’occhio con particolare attenzione la salute mostrata da parte del distretto calzaturiero che resta trainante per quanto riguarda i dati sull’occupazione.

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