L’entroterra va in trincea per le caserme dell’Arma: ecco tutte le mosse possibili

L’entroterra va in trincea per le caserme dell’Arma: ecco tutte le mosse possibili
L’entroterra va in trincea per le caserme dell’Arma: ecco tutte le mosse possibili
di Francesco Massi
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Lunedì 15 Gennaio 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 12:16

FERMO Fanno fronte Comune tutti i dieci sindaci dell’Unione Montana dei Sibillini più diversi altri dell’entroterra Fermano. Contrarietà alla chiusura della stazione dei carabinieri di Santa Vittoria in Matenano e la riconfigurazione della Compagnia di Montegiorgio che viene trasformata in Tenenza.

E’ quanto fa sapere il sindaco farfense Fabrizio Vergari (nella foto) in base a quanto avvenuto nel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocata e presieduta dal prefetto Michele Rocchegiani di Fermo, con all’ordine del giorno, tra l’altro, l’esame della proposta di rimodulazione delle articolazioni territoriali del comando provinciale.

Secondo quanto abbiamo anticipato nei giorni scorsi, sarà creata una nuova Compagnia a Porto Sant’ Elpidio, con alle dipendenze sette stazioni e quindi con giurisdizione sulla fascia costiera e sui Comuni gravanti sulla bassa Valtenna.

La lettera

I primi cittadini hanno sottoscritto una lettera nella quale si oppongono alla chiusura della stazione di Santa Vittoria, considerato un presidio importantissimo per un ampio territorio. La missiva sarà inviata al ministero dell’Interno, ai comandi regionale e provinciale dei carabinieri, e per conoscenza al prefetto di Fermo. La stazione farfense, con 4 unità, attualmente serve 4 Comuni: Santa Vittoria, Montefalcone Appennino, Smerillo e Montelparo. La competenza su questi Comuni verrebbe ripartita tra le stazioni di Amandola, Servigliano e Montottone. «Se non si dimostra, da parte delle istituzioni pubbliche, sensibilità verso le aree interne e soprattutto montane salvaguardando i pochi servizi ancora presenti sul territorio – dicono i sindaci - si sortisce l’effetto di un sempre maggiore spopolamento verso i centri costieri. E’ chiaro che i centri più popolosi presentano, sotto l’aspetto della sicurezza pubblica, maggiori criticità e quindi richiedono più attenzioni e risorse economiche da investire in questo settore. Ma ciò non deve avvenire a discapito delle zone interne, già notevolmente penalizzate perché nel tempo sempre più depauperate di servizi essenziali quali scuole, distretti e servizi sanitari, servizi giudiziari, sportelli postali e bancari e altro».

Per i sindaci a rimetterci sono sempre i più piccoli. «Il Governo di un territorio - continuano - non può essere basato sempre su dati numerici e quindi essere ispirato al solo principio della razionalizzazione della spesa pubblica. E’ importante garantire anche ai cittadini dei centri minori dell’entroterra sempre e comunque una buona qualità della vita, a cui la sicurezza pubblica certamente contribuisce in modo fondamentale. Se i reati registrati nell’entroterra sono inferiori a quelli sulle zone costiere, è anche grazie alla presenza capillare di forze dell’ordine nel territorio interno, che hanno prevenuto in modo efficace il verificarsi di azioni criminose. Non si può attuare il controllo di un territorio così esteso, con un numero inferiore di forze dell’ordine che si determinerebbe con la soppressione della stazione dei Carabinieri di Santa Vittoria in Matenano e il sovraccarico delle altre».

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