FERMO Fermate la vendita del bosco di Monte Cacciù. Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Fermano e il Gruppo Ecologisti del Piceno sono tornati alla carica sulla decisione della Steat. Le due associazioni hanno rimarcato la loro «assoluta contrarietà sulla vendita dell’area» e ribadito anche la preoccupazione per la ex stazione di Santa Lucia. L’area di Monte Cacciù «è stata ceduta dalla Provincia alla Steat - hanno precisato - per una ricapitalizzazione che agevolasse l’accesso al credito, necessario per il rinnovo del parco mezzi e fare fronte a una dipendenza da fondi pubblici non sempre sufficiente e puntuale. C’è un dovere di tutela verso un’area proveniente dal socio pubblico più rilevante, che a sua volta l’aveva ricevuta in donazione con finalità specifiche, del tutto incompatibili con una vendita».
Nell’area, sulla quale gravano diversi vincoli di tipo ambientale, paesaggistico e archeologico «è presente un unico edificio in stato fatiscente.
«Area Santa Lucia strategica»
Per gli ecologisti «l’area di Santa Lucia è strategica per il Comune, che ha rinunciato ad esercitare il privilegio di un acquisto agevolato. La presenza di una nuova scuola in quella via, rende preoccupante l’ipotesi che l’area prospiciente possa essere sfruttata da un privato, con nuove volumetrie e cambi di destinazione». Le associazioni sostengono di «avere a cuore il destino della Steat ma gli oneri dei due mutui in essere si concluderanno a breve, per questo pensiamo sia la Regione che debba fare la sua parte. Non si risolvono i problemi economici vendendo i gioielli di famiglia, che oltre ad avere un grande valore sociale e ambientale, hanno anche un valore spendibile come garanzie e accesso al credito per futuri investimenti. Chiediamo con forza alla Provincia e al Comune di fare tutto il possibile per fermare la vendita».
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