FERMO - Frequenta un corso per diventare sommelier e, a un certo punto, le chiedono di indossare una gonna per poter lavorare con la loro organizzazione: è successo a Nicole Hesslink, fotografa nata negli Usa, cresciuta in Giappone ed ora vive a Fermo. «È assurdo – ha scritto su Instagram – che oggi ancora succedano queste cose. Io ho chiesto di poter indossare pantaloni, e mi hanno risposto di contattare la sede centrale. Ho deciso di lasciare l’organizzazione».
Nicole ha quindi scritto a Roma, e dalla sede centrale le hanno risposto che «la decisione era del consiglio amministrativo e che la gonna faceva parte della divisa».
Da qui la decisione di lasciare l’organizzazione. La storia è finita sulla stampa nazionale e da qui è arrivata una nota di Stefano Isidori, sommelier professionista e presidente dell’Ais Marche, in cui le offre la possibilità di continuare il percorso con loro. «Sono sconvolto dalla notizia - scrive – che l’aspirante sommelier abbia dovuto abbandonare perché costretta a indossare la gonna. Scrivo come convinto sostenitore della libertà di espressione e come massimo rappresentante della più grande e storica associazione di categoria che annovera migliaia di donne sommelier». Lui stesso, ricorda, marito e padre di tre fanciulle, si sorprende. «Risiedo a Fermo – dice – una cittadina che non merita di essere ricordata per questi avvenimenti».
Anche all’istituto alberghiero Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare, dove lui stesso insegna, da lunghissimo tempo le alunne possono indossare la gonna o i pantaloni a proprio piacimento. Testimonianza di ciò ne sono anche le pagine social dell’Ais Marche o negli eventi che organizza. «Lasciamo – dice Isidori – libertà alle nostre socie, nel segno del decoro. Tutti i sommelier Ais Marche si dissociano dal comportamento tenuto da altre associazioni di categoria che sicuramente non rappresentano il mondo della sommellerie». Quindi Isidori annuncia che contatterà la signora Hesslink, progendole «le scuse e, se vorrà, invitarla a frequentare la nostra vita associativa nella massima libertà».