Bollette pazze e fedeli in calo, ora tremano anche le parrocchie del Fermano. Scatta l'aiuto della Cei

Bollette pazze e fedeli in calo, ora tremano anche le parrocchie del Fermano. Scatta l'aiuto della Cei
Bollette pazze e fedeli in calo, ora tremano anche le parrocchie del Fermano. Scatta l'aiuto della Cei
di Chiara Morini
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Lunedì 3 Ottobre 2022, 03:10

FERMO - Per ora l’autunno è caldo, le giornate sono ancora abbastanza lunghe. Se per il momento per le parrocchie l’aumento dei costi delle bollette non pesa moltissimo, visto che si sta venendo fuori dal periodo estivo, le prospettive per i prossimi settimane e mesi, sono incerte. Difficile dire, al momento, quanto problematica sia la situazione per i parroci, e il dato che emerge è anche quello delle offerte. Cali fisiologici dovuti anche al Covid, che ha tenuto distanti i fedeli a lungo, e che in parte ancora non tornano; a questo vanno anche aggiunge le difficoltà crescenti per le famiglie, dovute, proprio ai costi delle bollette.

 
La strategia
In alcune zone d’Italia, le parrocchie già stanno chiedendo aiuto alle diocesi e, al termine della riunione della presidenza della Cei, riunita a Matera in occasione del congresso eucaristico nazionale, la stessa Cei ha annunciato l’istituzione di un fondo di 10 milioni da destinare alle singole diocesi. «In questo particolare frangente storico – scrive la Cei in una nota – è stata approvata la creazione di un fondo di 10 milioni a sostegno delle diocesi per contrastare l’aumento dei costi dell’energia.

La somma sarà assegnata alle singole diocesi secondo il metodo di ripartizione dell’otto per mille». Nel mentre i parroci vanno avanti, giorno dopo giorno, e domenica dopo domenica. È c’è chi, almeno in parte, si è già da tempo organizzato. È il caso di don Pietro Gervasio, parroco di Gesù Redentore a Porto San Giorgio, che dice: «Noi per fortuna abbiamo il fotovoltaico, per cui l’aumento delle bollette per la chiesa è un po’ più contenuto, poi si vedrà per il futuro».


I ragazzi
Nella sua parrocchia c’è il centro ricreativo don Bosco, che potrebbe essere a rischio. «Il problema – spiega don Pietro Gervasio – è sempre quello se tenere aperto o no. Per ora siamo aperti, ma vedremo cosa accadrà in futuro. Forse, a quelli che lo utilizzano, dovremo aumentare le tariffe». Se il futuro del centro è incerto, è invece più definita la situazione della Caritas parrocchiale. «È logico prevedere – aggiunge – che aumenteranno le richieste di aiuto per le bollette. Andremo poi in comune e vi faremo fronte». Se la sua chiesa ha prospettive migliori, il futuro delle due parrocchie di don Pietro Orazi è incerto. «Per ora riusciamo a far fronte e a pagare – dice don Pietro che guida San Girolamo e l’Immacolata Concezione -, in futuro non sappiamo come sarà. L’incertezza è più forte per la chiesa dell’Immacolata». C’è poi la parrocchia di Santa Maria e San Pietro Apostolo di Pedaso, guidata dall’amministratore parrocchiale don Giordano Trapasso, arrivato nello scorso mese di maggio. «I costi sono aumentati – spiega – io sono arrivato solo il 21 maggio, ma mi è stato riferito che il riscaldamento è raddoppiato. Non abbiamo debiti, andiamo bene, per ora. Anche perché siamo usciti dalla stagione estiva e si è consumato di meno. Parlo di luci, rimaste per lo più spente anche durante le messe vespertine, visto che c’era la luce diurna. Qui per ora la gente è ancora generosa e vicina, ma il Covid ha fatto un po’ da spartiacque».


Il passato
Prima le chiese erano piene, poi il distanziamento con al massimo 200 persone, e poi, finita l’emergenza, non tutti i fedeli che andavano a messa o che prima frequentavano la chiesa, hanno ripreso. «La crisi qui si sente – riferisce don Salvatore Sica, parroco di Sant’Antonio a Fermo – le famiglie sono più prudenti nel contribuire. E questo aspetto legato alle offerte è dovuto anche al dopo Covid, non tutti i fedeli sono ancora tornati in chiesa. Però in parrocchia sono sempre generosi tutti, anche se andando avanti non basterà. Serve un aiuto anche dai governanti che dovranno difenderci da questa crisi». Bollette alte anche alla parrocchia di Santa Caterina a Fermo. «Come tutti – commenta il parroco, don Sergio Copponi – cercheremo di sopperire, e ci affidiamo e confidiamo nella generosità del popolo di Dio. Al momento grossi problemi non ce ne sono, ma attendiamo il primo bilancio del nuovo centro parrocchiale inaugurato un anno da, per vedere quanto potrà incidere».

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