Incubo bollette choc, condomini in apnea e morosi in aumento. Amministratori e associazioni di categoria in allerta

Incubo bollette choc, condomini in apnea e morosi in aumento. Amministratori e associazioni di categoria in allerta
Incubo bollette choc, condomini in apnea e morosi in aumento. Amministratori e associazioni di categoria in allerta
di Giulia Sancricca
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Domenica 2 Ottobre 2022, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 08:17

MACERATA - L’ombra delle bollette da incubo destinate ad aumentare ancora nei prossimi mesi incombe pure sui condomini. Se nelle metropoli l’emergenza è già in atto, nelle città della provincia di Macerata si tenta di correre ai ripari sin da ora. In alcuni casi, infatti, le bollette dell’energia elettrica sono già triplicate. Ma questo è niente in confronto ai rincari annunciati negli ultimi giorni. 

 
Così, se il numero dei morosi era già cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni per via della crisi che lentamente si è fatta spazio soprattutto a seguito della pandemia, con i rincari in arrivo è destinato ad aumentare. Un problema che costringerà gli amministratori di condominio a prendere provvedimenti. Azioni per le quali le associazioni di categoria degli amministratori si stanno già muovendo, consapevoli che la stagione fredda alle porte non potrà che portare ulteriori spese. Ma come la situazione non è la stessa tra le metropoli e le città, così cambiano pure le condizioni tra i condomini più recenti e quelli datati; tra quelli che aderiscono ancora al mercato tutelato dell’energia elettrica e quelli che sono entrati nel mercato libero.

I nodi da sciogliere

È questo infatti uno dei primi nodi da sciogliere, secondo Massimiliano Grilli, dello studio Leonori Grilli Stp di Macerata che insieme al suo socio Marco Leonori fa parte del consiglio provinciale Anaci. «Le utenze che sono ancora aderenti al mercato tutelato hanno visto un aumento che oscilla tra il 25 e il 30 per cento. Quelle che fanno riferimento al mercato libero invece hanno già triplicato i costi. Finora non è stato tale da indurre a spostare l’indice di morosità, ma non possiamo conoscere la reazione delle famiglie se le spese continueranno a crescere. A questo problema si aggiunge l’imminente scadenza del mercato tutelato, stabilita per la fine dell’anno per pratiche amministrative e approvvigionamenti tecnologici. A quel punto sarà un problema grande da gestire per i condomini tutti. Se non dovesse essere prorogato la situazione diventerebbe ancora più complessa». Secondo Grilli è dunque importante iniziare a mettere in atto tutte le azioni di risparmio possibile. Ma anche per fare questo c’è bisogno di tempo. «Bisogna valutare il progetto delle comunità energetiche.

Ma dal momento della richiesta alla fine dei lavori potrebbe passare più di anno. Se il mercato tutelato venisse prorogato riusciremmo a salvare la situazione, altrimenti la vedo dura».

Lievitano i costi

Perché se per i condomini più piccoli c’è ancora tempo, è per quelli commerciali che non si può più attendere. «Strutture (come ad esempio i centri commerciali) che avevano una spesa annua di 250mila euro sono arrivate a sfiorare i 700mila. Queste sono cifre che possono seriamente portare a una chiusura definitiva delle attività». C’è poi la questione che riguarda l’organizzazione degli impianti dei condomini in base all’epoca di costruzione. In questo caso a sottolinearla è la referente Unai Ilaria Soricetti. «I condomini meno recenti in cui l’energia elettrica viene utilizzata solo per la luce delle scale e gli ascensori, sebbene abbiano riscontrato aumenti sensibili, non sono ancora allarmanti. Ciò che ci preoccupa di più invece riguarda i condomini più recenti dove ci sono gli impianti di raffreddamento e riscaldamento in comune. In quel caso le spese condominiali riguardano una quota di energia e una di metano. Sono le strutture che avranno maggiori problemi, sia per i carburanti che per il costo dell’energia elettrica».

Ma l’avvocato Soricetti ci tiene a precisare sin da subito che «nessuno pagherà al posto degli altri. La soluzione primaria riguarda i fornitori: non essendo un problema singolo, ma mondiale, bisognerà chiedere di rateizzare le spese». Diversa invece la situazione che riguarda i morosi. «Negli ultimi anni sono cresciuti molto ed è probabile che con gli ulteriori aumenti annunciati la cifra continui a salire, ma non saprei dire in che percentuale. Credo che in quel caso la decisione debba stare all’amministratore. Sarà necessario monitorare con attenzione tutte le posizioni morose e procedere ai recuperi per quelle che si dimostrano resistenti ai pagamenti pur rateizzati, sollecitare e rateizzare i pagamenti dei proprietari in modo costante per permettere al condominio di far fronte ai pagamenti verso i fornitori. Un maggiore controllo dunque dell’andamento delle spese e della riscossione per evitare di aggravare i costi di gestione e disservizi nelle forniture».

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