FERMO - Arrestato un algerino 19enne a Porto Sant’Elpidio, è il terzo componente della banda di nordafricani che da gennaio ad aprile aveva seminato il terrore a Lido Tre Archi tra rapine, spaccio, aggressioni e occupazioni abusive. Adesso ne mancherebbe un altro all’appello ma il sentore è che i Carabinieri abbiano stretto il cerchio pure su di lui e si prevedono novità in arrivo nei prossimi giorni.
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Si tratta della banda senza fissa dimora che dopo il putiferio combinato durante il lockdown, gli appartamenti fatti sigillare dal sindaco, le retate, si erano stabiliti in un appartamento al primo piano di via Mattarella, ospiti di una persona che vive lì in affitto.
I suoi due compagni, il tunisino 21enne e l’algerino 23enne accusati, come lui, di rapine, spaccio, aggressioni erano stati acciuffati in casa tre notti fa dai Carabinieri. Ce ne erano sei di stranieri in quel bilocale quando i militari hanno fatto irruzione. Era stato un maxi blitz con 11 mezzi e 30 uomini in divisa e in borghese tra Carabinieri della compagnia di Fermo e delle stazioni di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio con il 14° Battaglione Calabria. Le indagini andavano avanti dallo scorso gennaio, le ha coordinate il luogotenente Ruggiero Verroca, comandante della stazione di Porto San Giorgio. Ci hanno messo 48 ore i militari dell’Arma per rintracciare il terzo della gang temeraria.
Le ricerche che collegavano le due parti del ponte sul fiume Tenna a nord e a sud sono state fruttuose e l’indagato più giovane del gruppo è stato rintracciato nella riviera elpidiense, gli è stata notificata la misura cautelare di dimora nella costa fermana, lì dove era solito delinquere. A Montegranaro in carabinieri hanno eseguito un ordine di carcerazione e un marocchino 30enne è finito in manette. Deve scontare 1 anno e 16 giorni in carcere per resistenza a pubblico ufficiale. Nell’entroterra fermano invece la polizia ha arrestato uno spacciatore 30enne che aveva appena venduto una dose di droga facendola passare dalla finestra e poi si era allontanato, nonostante fosse ai domiciliari. E’ finito in manette con l’accusa di spaccio ed evasione. La volante lo teneva d’occhio. Quando il pusher è uscito è stato fermato e perquisito, riaccompagnato a casa, sono stati trovati e sequestrati un bilancino di precisione, contanti e un grammo di cocaina.