Allarme baby bulli, crescono risse e vandalismi. Si mobilitano le scuole: «Fermiamo le violenze»

Allarme baby bulli, crescono risse e vandalismi. Si mobilitano le scuole: «Fermiamo le violenze»
Allarme baby bulli, crescono risse e vandalismi. Si mobilitano le scuole: «Fermiamo le violenze»
di Sonia Amaolo
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 09:20

FERMO - Si attivano le scuole, i Comuni, l’associazione dei genitori contro il bullismo. Nel Fermano è allarme per gli atti vandalici e i piccoli episodi di violenza mentre a Porto Sant’Elpidio prende anche il via un progetto con il Consiglio comunale dei ragazzi. Ieri pomeriggio in piazza Garibaldi c’è stato il Centro mobile del Movimento italiano genitori, associazione impegnata in ambito sociale ed educativo per proteggere i minori dai rischi del web.

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Gli adulti scendono in campo con un programma mirato ad arginare il disagio giovanile, l’aggressività che aumenta di pari passo con il venir meno dell’autorevolezza dei genitori.
Gli episodi
Le cronache quotidiane raccontano di vandalismi, liti, risse furibonde in un crescendo di violenza tra reale e virtuale. Due settimane fa in via Rubicone, sempre a Porto Sant’Elpidio, si sono ritrovati un centinaio di adolescenti tra i 10 e i 15 anni, tanti arrivavano da fuori città, maschi e femmine. Si sono messi in cerchio e a più riprese, due a due, hanno dato spettacolo picchiandosi mentre i coetanei “spettatori” postavano video su TikTok, social che spopola tra giovanissimi. A Montegiorgio una settimana fa i vandali hanno devastato il giardino nei pressi della scuola media nel centro storico. A Porto San Giorgio negli ultimi due anni, d’estate sul lungomare, ogni fine settimana è stato un carico di quindicenni ubriachi al pronto soccorso, ragazzini feriti o in coma etilico dopo risse e grandi ubriacature. La scuola è in prima linea sul fronte e tutto aiuta ad arginare il problema. «Nel nostro istituto cerchiamo di dare la priorità agli obiettivi educativi attraverso uno sguardo attento, collaborando con gli esperti esterni» dice Laura D’Ignazi, preside del Polo Urbani, tre plessi a Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a Mare e Montegiorgio. «Cerchiamo di far emergere le conflittualità, le problematiche adolescenziali, coinvolgiamo genitori e insegnanti nei percorsi formativi» afferma Ombretta Gentili preside dell’istituto Rodari-Marconi di Porto Sant’Elpidio. La Prefettura è molto attenta e attiva anche sotto questo aspetto. Il prefetto Vincenza Filippi nelle scorse settimane è stata nelle scuole a parlare di Costituzione, accoglienza, legalità.
La battaglia
A questa cortina di protezione si aggiunge ora il Consiglio dei ragazzi di Porto Sant’Elpidio con il progetto contro il bullismo e il cyberbullismo.

Ieri mattina a Villa Murri c’è stato l’incontro organizzato dal Comune, l’Ambito XX, le scuole e il Centro mobile di sostegno alle vittime di cyberbullismo (Moige). Si è avviato un percorso che parte dall’analisi dei rischi nella rete. Si è attivato uno sportello informativo per prevenire qualsiasi forma di violenza online. Il sindaco di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci analizza le ultime notizie e non sono rassicuranti. Emerge che i minori oramai comunicano più con il cellulare che con i genitori. Mamme e papà spesso ignorano cosa fanno i figli con il telefonino o al computer. Cancellando la cronologia delle azioni, non risulta nemmeno l’attività minorile sui social e, di conseguenza, viene meno l’attenzione, il controllo degli adulti sui figli. Il 62% di soggetti tra gli 11 e i 14 anni è su Instagram e su TikTok e scambia immagini, foto personali, numeri di telefono con facilità. E’ facile incappare in situazioni di pericolo e farsi del male a quell’età. «Da qui nasce l’importanza di approfondire l’argomento» dice Franchellucci. «La scuola è il luogo in cui si formano le nuove generazioni, ad essa spetta anche il compito di sensibilizzare i ragazzi sui pericoli della rete» avverte l’assessore Emanuela Ferracuti.

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