In provincia di Fermo pensioni tra le più basse d’Italia: 6 su 10 sotto la soglia di povertà

Pensioni tra le più basse d’Italia, sei su 10 sotto la soglia di povertà. Foto generica
Pensioni tra le più basse d’Italia, sei su 10 sotto la soglia di povertà. Foto generica
di Marina Vita
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Venerdì 4 Agosto 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 14:53

FERMO I dati dell’osservatorio Inps sulle pensioni erogate nel 2023 (escluse le gestioni dei lavoratori pubblici), elaborati dall’Ires Cgil Marche, fotografano senza sconti la situazione: l’importo medio delle pensioni percepite nella provincia di Fermo è tra i più bassi d’Italia e di gran lunga inferiore a quelli nazionali. Per le pensioni di vecchiaia la differenza è di 265 euro lordi medi mensili. Per quelle di vecchiaia dei lavoratori dipendenti, pari a 1.284 euro, è di meno 297 euro mensili rispetto ai valori medi nazionali.

 

Significativa anche la differenza tra uomini e donne: i primi percepiscono 1.327 euro lordi, l’importo alle donne è di 830 euro, ovvero mediamente 497 euro in meno ogni mese rispetto agli uomini.

Differenza che per le pensionate ex lavoratrici dipendenti arriva a -713 euro mensili. Complessivamente sono 58.262 le prestazioni pensionistiche e assistenziali attualmente erogate dall’Inps nella provincia di Fermo, di cui 32 mila pensioni di vecchiaia (pari al 56,3% del totale), circa 3 mila pensioni di invalidità (4,9%), 11 mila pensioni ai superstiti (19,8%), 1.700 pensioni/assegni sociali (2,9%) e 9 mila prestazioni a invalidi civili (16,1%).

L'importo medio

L’importo medio delle pensioni vigenti in provincia è di 856 euro lordi, con valori medi che variano dai 1.094 euro per quelle di vecchiaia ai 478 euro delle prestazioni per gli invalidi civili. Inoltre in provincia di Fermo, 34 mila prestazioni pensionistiche, cioè 59,4% del totale, sono inferiori a 750 euro al mese (stessa incidenza a livello regionale): dunque, 6 pensionati su 10 percepiscono un importo che non consente loro di superare la soglia della povertà. «La situazione sta proprio peggiorando - commenta Maurizio Valentini Segretario generale Spi Cgil Fermo -. Le diseguaglianze sono in continuo aumento, la crisi incrementa la povertà, il carovita ha eroso il potere di acquisto di salari e pensioni. Le famiglie non arrivano più a fine mese, non pagano le bollette, saltano i pasti e rinunciano a curarsi». 

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