Oculistica, più servizi e meno liste d’attesa: il primario Sprovieri riorganizza il reparto di Fermo

Oculistica, più servizi e meno liste d’attesa: il primario Sprovieri riorganizza il reparto di Fermo
Oculistica, più servizi e meno liste d’attesa: il primario Sprovieri riorganizza il reparto di Fermo
di Chiara Morini
4 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Marzo 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 12:28

FERMO «Non siamo dietro a nessuno». Così Carlo Sprovieri che dal 2016 è primario del reparto di Oculistica del Murri, parlando di quello che è stato fatto da 8 anni a questa parte e di quello che si fa. La difficoltà maggiore, anche con i ritardi accumulati a causa del Covid, sono le liste di attesa ambulatoriali. In merito a queste, Sprovieri e il direttore generale dell’Ast Fermo Roberto Grinta hanno previsto la presenza, per 40 ore settimanali, di una oculista su tutto il territorio.

La strategia

«La prevenzione – ha spiegato – ritengo vada fatta nel territorio.

Dal 16 aprile la dottoressa Fortuna sarà a Montegranaro, Porto Sant’Elpidio, Montegiorgio e anche qui a Fermo. Contiamo di colmare questi ritardi entro tre mesi». L’urgenza di abbattere queste liste d’attesa c’è, lo ha detto anche Sprovieri che, a proposito del suo organico, ha ricordato anche le difficoltà incontrate quando è arrivato. «Abbiamo ricostruito – ha ricordato – un organico ridotto all’osso, c’erano stati diversi pensionamenti. Oggi rincorriamo una dotazione organica buona, ma è difficile reperire medici con i tempi tecnici dei concorsi e con il fatto che, pur se qui la sanità attrae, però dopo un po’ vanno via per altre ragioni, spostandosi più vicino alle proprie zone». Sprovieri l’ha detto, ieri, incontrando la stampa: «Io sono qui, a lavorare insieme agli altri per la sanità fermana. Qui si sta bene, c’è la voglia di risolvere i problemi, certo tutto è perfettibile ma si cerca di lavorare al meglio, per portare avanti una sanità universalistica nel nostro Paese. Come la nostra non ce n’è». Scendendo nello specifico delle attività di reparto, il primario, ricordando che «a livello di tecnologia non manca nulla», ha spiegato come ha inteso organizzare il reparto. «Da quando sono arrivato – ha detto – ho voluto impostare un’offerta oculistica orientata alla copertura dell’alta complessità. C’è la chirurgia vitro-retinica, ci sono patologie importanti, da trattare con iniezioni. Si trattano maculopatie e glaucomi, con terapie costose e la sfida per il futuro è avere la migliore tecnologia, con una razionalizzazione dei costi». Tra le attività chirurgiche che impegnano maggiormente il reparto oculistico, c’è la cataratta, che copre il 60% delle attività svolte.

I particolari

«Tra cataratte – spiega il dottor Sprovieri – glaucomi e iniezioni, gli interventi sono circa 2mila all’anno. Solo nel 2023 sono stati utilizzati 1200 cristallini, fatte 600 punture intravitreali, 240 interventi di chirurgia vitro retinica. I 2.000 interventi li facciamo ambulatoriali, senza utilizzare il blocco operatorio e il valore aggiunto è anche quello che pure per patologie complesse negli anziani siamo in grado di trattarle in regime di day hospital». Chirurgia, ma anche diagnostica, e qui, Sprovieri ha creato ambulatori specifici per le singole patologie. In particolare con diabetologia, ha spiegato che, grazie al collegamento e alla condivisione di un retinografo, «possiamo ricevere in tempo reale le immagini e le scansioni della retina». E per questo il reparto oculistico di Fermo ha anche riveuto i complimenti dal direttore del San Raffaele di Milano. Tornando alla chirurgia, si fa rete anche per i trapianti di cornee. «Siamo in collegamento – ha spiegato – con la banca degli occhi di Ancona e abbiamo una convenzione con quella di Mestre. Facciamo anche trapianti di ultima generazione fino ai lamellari».

Il futuro

Guardando al nuovo ospedale Sprovieri è convinto che «darà sicuramente buone possibilità alla sanità fermana, vista anche la sua posizione baricentrica, e che avrà una grande attrattività dando possibilità a tutti di crescita». Sprovieri ringrazia la direzione per la vicinanza e la direzione, Grinta, definisce il reparto di oculistica come «vivo, dotato di tanti professionisti, che offrono buona assistenza a tutto il territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA