Maxi furto in tabaccheria a Lido di Fermo, smascherate le due ladre seriali: una è incinta e non va in carcere

Maxi furto in tabaccheria a Lido di Fermo
Maxi furto in tabaccheria a Lido di Fermo
di Pierpaolo Pierleoni
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Mercoledì 27 Settembre 2023, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 15:22

FERMO - Individuate le due ladre seriali. Una è agli arresti, mentre per l’altra, in stato interessante, c’è la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Risolto il furto avvenuto lo scorso luglio in una tabaccheria di Lido di Fermo, vittima di un colpo da 3mila euro. Ad intervenire la polizia di Stato, con la collaborazione delle Squadre mobili di Rimini e Bergamo. I soldi erano custoditi in un cassetto. Quel giorno il personale del negozio aveva notato l’atteggiamento sospetto di due clienti, entrate ed uscite per ben due volte. Al primo ingresso, la coppia sembrava interessata ad acquistare un paio di ciabatte, poi si è allontanata per tornare più tardi.


Lo stratagemma


Una delle due ha chiesto di cambiare una banconota da 5 euro, l’altra ha chiesto al tabaccaio di prenderle le ciabatte nel locale attiguo.

Il pretesto è servito per distrarre il negoziante, che si è allontanato per qualche istante, sufficiente alle malviventi per aprire il cassetto, svuotarlo di ben 3mila euro ed altri soldi in cassa, per poi allontanarsi su un’auto scura. Immediata la denuncia e l’intervento della Mobile. Non c’erano telecamere in tabaccheria, ma le telecamere presenti lungo le vie limitrofe hanno fornito comunque elementi utili alle indagini, insieme alla descrizione fisica da parte della vittima. Tanto è bastato ad individuare le due sospettate e risalire al veicolo su cui erano salite. L’autorità giudiziaria, visti i gravi elementi di colpevolezza, ha emesso l’ordinanza di misura cautelare verso le due donne individuate, risultate dimoranti una a Rimini e l’altra in provincia di Bergamo. Entrambe sono state rintracciate venerdì scorso. Hanno tutte e due 25 anni e sono già note per reati contro il patrimonio. La bergamasca era già sottoposta agli arresti domiciliari per una rapina con lesioni commessa in Romagna, sempre in una tabaccheria. L’altra, visto lo stato di gravidanza, non poteva essere arrestata ed ha avuto una misura attenuata.

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