L’albergo
L’associazione ricorda che la società aggiudicataria ha ora la possibilità di far valere l’acquisito diritto di superficie (per volumi interrati o seminterrati) su 205 metri quadrati di terreno, in parte occupati anche dallo chalet Girfalco, ma anche «la servitù di passaggio pedonale e carrabile sul viale di tigli che fiancheggia la struttura, per una superficie di ulteriori 390 metri quadrati». In questo contesto andrebbero definiti con chiarezza i progetti futuri per l’ex albergo come la decisione, senza se e senza ma, di «pedonalizzare interamente il parco, facendo valere i divieti di accesso presenti nel viale della Cattedrale e in tutta l’area che la fiancheggia, evitando la sosta di auto che in alcuni giorni arrivano persino sopra il selciato del sagrato. Se sono necessarie delle deroghe, si abbia la correttezza di definirle e di farle rispettare. Tra l’altro il rispetto del divieto di sosta consentirebbe di eliminare “alla radice” il problema di salute del cedro più famoso della città, attorno al quale non sarebbero più necessarie le transenne. Una vera pedonalizzazione potrebbe portare con sé una serie di interventi: la sostituzione dell’asfalto nel viale della Cattedrale con una pavimentazione in selciato, pietra o similare; la realizzazione di una nuova illuminazione che valorizzi la prospettiva e il viale di lecci; la chiusura totale al transito di via del Teatro Antico; la realizzazione di una balconata di affaccio dalla via omonima verso l’antica cavea del teatro, arretrando il cancello di accesso al Conservatorio dello spazio necessario alla realizzazione di un belvedere».
Gli alberi
Italia Nostra parla poi della piantumazione di bordure e dell’inserimento «di nuove essenze ornamentali adeguate al contesto, con la realizzazione di un arredo urbano che valorizzi, tramite indicazioni, segni a terra o elementi architettonici, tutte le preesistenze emerse nel corso degli scavi archeologici eseguiti nel corso del tempo o oggetto di studio».