Dopo le occupazioni arrivano i furti: ripuliti otto appartamenti a Tre Archi

Fermo, dopo le occupazioni arrivano i furti: ripuliti otto appartamenti a Tre Archi
Fermo, dopo le occupazioni arrivano i furti: ripuliti otto appartamenti a Tre Archi
di Sonia Amaolo
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Giovedì 10 Dicembre 2020, 05:25

FERMO - Altri due appartamenti depredati a Lido Tre Archi in pochi giorni. I ladri hanno rubato elettrodomestici, televisori, il grill del forno, vestiti. Hanno lasciato armadi aperti e appese solo le grucce. Facendo la somma dei furti in appartamento se ne contano otto in mono e bilocali e attici.

Durante un sopralluogo dei carabinieri un ragazzo è stato visto scavalcare i balconi per sfuggire alla cattura. Torna dunque l’allarme nel quartiere multietnico che accentra l’attenzione delle forze dell’ordine. 

L’appello

E sul piede di guerra torna l’associazione fermana a tutela della proprietà immobiliare Confabitare, che chiede il censimento delle occupazioni. Il presidente Renzo Paccapelo si affida al sindaco Paolo Calcinaro con il quale si è intrattenuto a lungo al telefono. Non ci sta Paccapelo a quello che definisce «l’ennesimo scempio: otto appartamenti saccheggiati». Sospetta complicità e d elenca «affittuari di comodo, pali e segnalatori per le scorribande. Vorrei sapere che fine ha fatto il censimento degli occupanti di immobili e dei contratti di locazione che era stato promesso». 
Il controllo di vicinato
Paccapelo cita l’esempio di Monte Urano che, dopo quattro furti in serie, ha potuto avviare il controllo di vicinato mentre Lido Tre Archi ancora no.

Confabitare chiede un cambio di passo a partire dal prossimo comitato per la sicurezza: «Vogliamo l’estensione del progetto strade sicure e il presidio fisso di polizia, porteremo l’istanza al Viminale con le firme raccolte ma intanto apra il fronte il sindaco con una delegazione di vigili urbani nel quartiere». Non mancano le stoccate ai politici: «Dove sono i paladini della sicurezza, sempre pronti a comparsate sui giornali ma disinteressati al quartiere?» E alle istituzioni: «Dovrebbero evitare che gruppi etnici richiamino connazionali senza mezzi di sostentamento, senza casa, senza lavoro, quindi facili prede di organizzazioni criminali. Continueremo a batterci per un quartiere sicuro e vivibile ogni giorno dell’anno» .

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