Test in farmacia, pioggia di richieste. Ma c'è chi frena: «Sui contagi servono risposte certe​»

Test in farmacia, pioggia di richieste. Ma c'è chi frena: «Sui contagi servono risposte certe »
di Francesca Pasquali
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Martedì 8 Dicembre 2020, 08:20

FERMO - Partenza a rilento per i test sierologici nelle farmacie di Fermo. Da ieri, in quelle che hanno aderito, è possibile effettuare il controllo che permette di sapere se si ha avuto il Covid. Ma solo una parte ha dato la disponibilità a effettuare i controlli. Problemi di spazio e organizzativi, i freni principali. Le richieste, invece, fioccano. Già ieri, un buon numero di fermani aveva chiamato la farmacia di fiducia per prenotare il test rapido. La farmacia Cisbani è stata tra le prime a partire. Ieri mattina ha testato i primi clienti. «In poche ore abbiamo ricevuto una ventina di chiamate. Ci stiamo organizzando per soddisfare tutte le richieste», fanno sapere dall’attività di largo Valentini.

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Al locale dove ci si sottopone al test si accede da un ingresso diverso rispetto a quello della farmacia, per mantenere i due percorsi separati.

Il più piccolo ad aver fatto il test è stato un bambino di due anni. «La maggior parte delle richieste – aggiungono dalla farmacia – riguarda l’organizzazione dei pranzi dei Natale. Abbiamo tante prenotazioni per il 22 e il 23. Evidentemente viene vista come una buona precauzione». Giovani e meno giovani che, prima di riunirsi per le feste, vogliono sapere se possono rappresentare un pericolo per i parenti più anziani e fragili.

Test da ieri pomeriggio alla farmacia comunale di via Medaglie d’Oro, dove, oltre al sierologico, viene misurata la saturazione del sangue. «Davvero tante prenotazioni. Dodici solo la mattina per il pomeriggio, ma anche per i prossimi giorni. Ci stiamo organizzando», fa sapere il direttore, Luciano Diomedi, per il quale il test sierologico potrebbe essere un buon punto di partenza per i vaccini anti-Covid, quando arriveranno. «Potrebbe essere importante – spiega – per codificare chi deve essere vaccinato prima e chi dopo, per dare una logica di ordine. Se una persona ha sviluppato gli anticorpi può non essere necessario vaccinarla subito, dando la priorità a chi, dal test, ha avuto esito negativo».

Aspetterà ancora qualche giorno la farmacia Ciucani di viale Trieste. Le prenotazioni al momento scarseggiano. I test dovrebbero partire la settimana prossima. «Sono arrivati i moduli, ma per il momento non abbiamo aderito. Servono spazi appositi da organizzare. Fare i test all’aperto sotto un gazebo non ci sembra il caso. Cominceremo non appena saremo pronti», fanno sapere dalla farmacia dell’Aquila, in via Crollalanza. Il telefono squilla di continuo, ma per il momento non si accettano prenotazioni.

Test a partire dai prossimi giorni alla farmacia Astorri. «Forse siamo arrivati un po’ tardi, ma non per colpa nostra. I test saranno utili, ma lo sarebbero stati di più se avessimo potuto iniziare prima», dicono dall’attività di viale Trento. Niente sierologici, invece, alla Farmacia Cuccù di Campiglione. «Non abbiamo aderito perché non pensiamo sia competenza dei farmacisti», dice il titolare Giancarlo Cuccù. «Al paziente va data una risposta che sia la più esatta possibile, mentre questi test fotografano la situazione da oggi all’indietro. Piuttosto, sarebbe importante misurare la carica virale». 

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