ANCONA Farmacisti ospedalieri sul piede di guerra. Non solo devono fare i conti con la grave carenza di personale che sta diventando cronica - cosa che accomuna questo fondamentale settore della sanità a tanti altri reparti dei nosocomi marchigiani - ma ora si chiede loro anche di ricoprire un ruolo delicato per il quale non sono formati.
La batosta
Un ennesimo smacco che ha sollevato una mezza rivolta, guidata dal Sinafo (il sindacato nazionale farmacisti che lavorano all’interno del Sistema sanitario nazionale) che tira in ballo anche la Regione. L’esegesi della protesta la si può ricostruire attraverso una serie di mail interne da cui si evince il nodo gordiano. In estrema sintesi, il motivo del contendere è l’attribuzione del ruolo di Rup (responsabile unico del procedimento) al farmacista o al dirigente medico, che tuttavia non hanno né la formazione né le competenze per ricoprirlo. In una comunicazione sottoscritta da tutti i direttori delle Farmacie delle sette aziende sanitarie e ospedaliere delle Marche, si chiede all’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, al dirigente del Dipartimento Salute Antonio Draisci e alla direttrice dell’Ars Flavia Carle di mettere mano alla situazione.
Le criticità
Comunicazione in cui si ricorda che il farmacista è una figura sanitaria senza competenze formative giuridiche e amministrative proprie della funzione del Rup.
Lo stallo
Se i rappresentanti della Regione Carle e Draisci hanno concordato nell’impostazione generale, hanno però risposto picche in merito alla necessità della stesura di un Regolamento regionale degli acquisti perché, secondo loro, dovrà essere adottato dai singoli Enti, che dopo la riforma sanitaria sono stati dotati di piena autonomia giuridica. Insomma, la situazione resta ancora in stallo e si apre un altro fronte in quel campo di battaglia chiamato sanità.