Il Covid non frena i parti al Murri: «Quanti neonati, la vita continua»

Il Covid non frena i parti al Murri: «Quanti neonati, la vita continua»
Il Covid non frena i parti al Murri: «Quanti neonati, la vita continua»
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Lunedì 2 Novembre 2020, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 10:25

FERMO - La vita continua, anche sotto la pandemia si nasce. Standard nella media al reparto di Ostetricia e ginecologia del Murri a Fermo. Dal 1° al 31 ottobre sono nati 75 bambini, in linea con gli altri mesi dell’anno nonostante sia stato questo il periodo più critico da marzo, per l’avvio della seconda ondata. Otto neomamme e partorienti si raccontano, parlano dell’esperienza all’ospedale in tempi di Covid, nella sezione diretta dal dottor Alberto Maria Scartozzi. Si sprecano i ringraziamenti al direttore, a medici, infermieri, operatori sociosanitari, personale delle pulizie, a tutti quelli che lavorano nelle corsie del nosocomio fermano.

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«Ero scoraggiata perché un momento così bello e impegnativo arriva in una fase tanto difficile, ma durante il travaglio non mi sono mai sentita sola» confida Sara Santini di Lapedona dopo aver dato alla luce Nicolò Leonida. Il 18 ottobre è nata Emily e «mai avrei immaginato di vivere la gravidanza in questa situazione ma sono stata fortunata – fa sapere Mery Corsi di Monte Urano -: l’ostetrica mi è stata accanto e mi ha sostenuta». Alessandra P. di Fermo attende Nicole, è arrivata con una minaccia di parto pretermine e sottolinea: «Sono stata circondata da affetto e attenzione, la gentilezza e la professionalità di medici e paramedici mi hanno fatto sentire al sicuro». Per Daniela Montanini di Fermo, mamma di Vittoria «è impossibile raccontare in poche parole la meravigliosa esperienza del parto che mi ha regalato l’amore più grande della vita: la mia principessa nata il 25 ottobre».

«Ho potuto vivere questa favola - riprende - in serenità, le ostetriche sono le mamme delle mamme. Mi sono sentita protetta. Mio marito si è fatto il tampone ed è entrato in sala parto per godersi il più bel momento della vita». Desirè Rampello di Fermo è in attesa di Nicole e Noemi, parto gemellare il suo: «Sono arrivata per un controllo il 23 settembre, le contrazioni costanti ogni 5 minuti facevano pensare a una minaccia d’aborto - ricorda - mi hanno messo in isolamento, sono stata aiutata passo-passo con monitoraggi e parole di conforto che mi hanno aiutato a superare la fase critica». Valentina Felicioni di Capodarco, mamma di Iris, ammette: «Non avrei mai pensato di partorire in tempi di Covid ma i sorrisi del personale medico mi hanno fatto sentire in famiglia».

Anna Marconi di Montegranaro, mamma di Francesco Michele, rammenta: «Mi sono trovata per la prima volta sola in sala parto, senza marito.

Ero terrorizzata ma la competenza e l’umanità di chi mi circondava mi hanno rassicurata. Ginecologa e ostetrica facevano le veci dei familiari. Il primario si è circondato di uno staff eccezionale». Ultimo nato, sabato scorso, è stato Leonardo e mamma Valentina Battilà di Porto Sant’Elpidio dice: «Ho ricevuto un meraviglioso trattamento, il reparto è chiuso al pubblico e i papà tamponati e risultati negativi possono entrare durante la fase finale del travaglio per stare con noi due ore dopo il parto. Non siamo mai sole e ci aiutiamo a vicenda, il personale medico è un punto di riferimento. Ostetriche, infermiere e operatori ci coccolano e la paura scompare. Siamo come sorelle e ci rendiamo conto che, nella difficoltà, l’unione fa la forza».

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