Carducci-Galilei, iniziative e feste per il secolo di vita: «Dai fasti del passato al futuro, è l'orgoglio di Fermo»

Carducci-Galilei, iniziative e feste per il secolo di vita: «Dai fasti del passato al futuro, è l'orgoglio di Fermo»
Carducci-Galilei, iniziative e feste per il secolo di vita: «Dai fasti del passato al futuro, è l'orgoglio di Fermo»
di Chiara Morini
4 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Febbraio 2023, 05:25

FERMO - Ricordare, agire e investire sul futuro, che nel caso del centenario di una scuola, come nel caso dell’Itet Carducci-Galilei, vuol dire dare un’occhiata alla storia, facendolo nel presente e servendosi oggi dei principi fondanti di allora, per andare avanti verso un futuro migliore.

Un po’ questo il senso delle celebrazioni per il centenario dell’istituto promosso dalla scuola e dall’associazione ex allievi, che chiamano a raccolta il popolo degli ex studenti, per fornire un ricordo, un dettaglio, un particolare della propria esperienza scolastica.


La rete


«Metteremo online nei prossimi giorni – dice la dirigente Cristina Corradini – un form, una scheda da compilare, così chi vuole e non potrà essere presente nell’evento clou, potrà comunque dire e dare la propria memoria».

Un appello collettivo lanciato ieri anche a mezzo stampa nel giorno in cui, nel 1808, venne alla luce Giovanni Battista Carducci, a cui è intitolata la scuola. «Abbiamo voluto – sottolinea la preside – far partire la memoria proprio oggi (ieri, ndr), ci sarà un evento clou il 13 maggio al teatro dell’Aquila, il percorso turistico sta studiando un itinerario “Carducciano”, poi tornerà la festa del diploma, a luglio e altre attività che dureranno tutto l’anno». Accanto a lei Jessica Mellini dell’ufficio tecnico, Giuseppe Lupoli e Stefano Novelli, docenti nella scuola, e gli ex alunni Fabio D’Erasmo e Maria Luisa Ferroni. Quest’ultima, oltre ad aver conseguito il diploma nella scuola, ci ha anche insegnato. Per lei i ricordi corrono indietro nel tempo a quando, nel 1963, fu messa la prima pietra dell’attuale edificio della scuola, lungo viale Trento.


La cerimonia


«Ero presente – ricorda Ferroni -. Insieme agli alunni, frequentavo il primo anno, e da allora la scuola è molto cresciuta. Ricordo il biennio fatto nei pressi dell’arco di San Giuliano, il terzo nella sede centrale, e poi gli altri due anni qui». La presentazione nell’aula magna dell’istituto, un tempo la vecchia palestra. Ferroni ricorda anche che «tra gli anni ‘70 e ‘80 ci fu un vero boom per questo tipo di diplomi, il ragioniere era richiesto, soprattutto da tutti quelli che avevano la piccola fabbrica di scarpe. Con impegno e dedizione abbiamo guardato al futuro sin da allora, cercando e promuovendo nuovi indirizzi, superando la semplice partita doppia». Contabilità a parte, quel che sta facendo l’istituto è andare proprio a scartabellare anche gli archivi della scuola.

«Non vi dico – ribadisce la dirigente Corradini – l’emozione nel vedere nomi e date di nascita del secolo scorso, la memoria ci serve per capire cosa di buono ha lasciato il vecchio e come lo si può usare oggi per continuare a dare un ottimo diritto allo studio». Tutto made in scuola, fatto da alunni e docenti, come il logo del centenario studiato dal professor Novelli e i suoi studenti. Un 100, dentro cui ci sono le lettere “c g” (per Carducci Galilei), contornati da tanti pixel, che rappresentano i vecchi mattoni utilizzati per costruire il fabbricato, più moderno, adatto agli indirizzi come quello grafico, giunto al quinto anno. «Qui c’è l’innovazione» dice Corradini ricordando che quella è la mission di ogni scuola. L’orgoglio di chi ci ha studiato, è anche quello dell’ex allievo Fabio D’Erasmo.


Le classi


«Noi ci siamo stati e per noi che abbiamo studiato qui - rimarca - è un orgoglio sentire i numeri delle iscrizioni». Numeri che per la parte dei geometri hanno fatto formare una classe da 30 alunni. «Quello che manca oggi – conclude la preside – forse era la diversa percezione di quanto la scuola fosse importante in una giornata».

© RIPRODUZIONE RISERVATA