Prezzi alle stelle, si rivede il cronoprogramma dei cantieri a Fermo: «Un piano per ripartire dopo Ferragosto»

Prezzi alle stelle, si rivede il cronoprogramma dei cantieri a Fermo: «Un piano per ripartire dopo Ferragosto»
Prezzi alle stelle, si rivede il cronoprogramma dei cantieri a Fermo: «Un piano per ripartire dopo Ferragosto»
di Pierpaolo Pierleoni
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Sabato 13 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 15:14

FERMO - Ferragosto alle prese con i rincari dei materiali e i lavori che rallentano nella speranza di tornare a correre con il prossimo mese. La città è in fermento, i progetti tanti e molti riguardano anche il futuro del centro, a partire dalle scelte per la Casina delle Rose fino alle opere per il futuro Museo a Palazzo Fontevecchia e, naturalmente, all’ex mercato coperto di piazzale Azzolino.

 
La scelta
Era stato nei giorni scorsi, come abbiamo riferito, il sindaco Paolo Calcinaro a pubblicare (con tanto di foto) i lavori per l’abbattimento del solaio, ormai rovinato, in una struttura che si candida a diventare fra i punti di riferimento del futuro salotto cittadino, ubicata a pochissima distanza dai parcheggi di piazzale Carducci e del Terminal.

Ed è ancora Calcinaro a rimarcare con un altro post su Fb i piccoli e grandi problemi che incontrano le opere in questo periodo. Un elenco dettagliato, che parte appunto dal recupero dell’ex mercato coperto dove si lavora anche in questi giorni di Ferragosto, e approda poi agli altri interventi. «Alla bocciofila di via Pazzi - informa - la ditta è intenzionata ad andare avanti e sta aggiornando il cronoprogramma. Sono stati sentititi i fornitori di acciaio e legno con l’intento di tornare in cantiere ai primissimi di settembre».

C’è poi il ponte ciclopedonale alla foce dell’Ete Vivo, «tra Marina Palmense e Porto San Giorgio: è stato affidato il subappalto a chi dovrà produrre il restante acciaio e curarne l’assemblaggio in fabbrica e non sul posto. A breve verrà trasportato tutto l’acciaio già presente in cantiere. Per il ponte su via Salvo D’Acquisto, invece, individuato il subappaltatore per le opere edili che inizieranno, anche in questo caso, a settembre. Per la nuova palestra per arti marziali a Lido Tre Archi sarà necessaria una nuova gara con i prezzi aggiornati e un cronoprogramma per l’opera entro il dicembre 2023». Si tratta di lavori attesi che si affiancano alle opere previste per il centro. Qui, anche se siamo lontani dall’eventuale cantiere, resta sotto osservazione il progetto di vendita della Casina delle Rose, lo storico ex albergo sul Girfalco. Dopo i recenti interventi sul caso, fra cui quello degli ambientalisti, prende in esame la questione anche l’Unione comunale del Pd Fermo.


La posizione
«L’intervento privato - sottolinea il segretario Alessandro Iagatti - deve essere condizionato da vincoli di destinazione ricettiva, di investimento in tempi contingentati e di un serio progetto di riqualificazione condiviso con l’ente». Il Pd fa riferimento alla scarsità di strutture ricettive in centro. «Creare un tavolo di sviluppo sul futuro del centro storico è di vitale importanza per ridare voce e dignità alle istanze dei commercianti, delle associazioni e dei cittadini. Nel primo mandato dell’attuale amministrazione si è tentata una prima alienazione senza risultati. Nella campagna elettorale 2020 venne proposta la riconversione dell’immobile in struttura al servizio degli studenti universitari per poi tornare, disattendendo al patto con gli elettori, all’alienazione. È possibile scongiurare per la Casina e il parco del Girfalco lo stesso destino e che ha colpito l’ex Helios? È necessario comprendere qual è il percorso funzionale allo sviluppo turistico e culturale della città, anche in termini di sostenibilità economica. Una vendita allo scoperto rischierebbe solo di peggiorare la situazione. Pertanto l’intervento privato deve essere condizionato da particolari vincoli, scongiurando quindi cambi di destinazione d’uso in corsa con l’aumento delle volumetrie e tempi di ristrutturazione biblici. Si dovrebbe tentare sino all’ultimo la strada che porta all’utilizzo dei fondi pubblici del Pnrr per la valorizzazione del patrimonio culturale, come recentemente fatto notare dal consigliere Lucci».

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