Ma intanto Fermo canta vittoria per l’eccezionale lavoro della Questura, supportata da tutta la macchina della sicurezza. Dopo il maxi blitz di lunedì notte, dopo il repulisti nei covi dello spaccio, la seconda puntata dell’operazione. In particolare a finire in manette è un altro magrebino ventenne, uno dei sodali del clan dei pusher. Era riuscito a sfuggire ai controlli l’altra notte, ma la Squadra Mobile gli è rimasta attaccata alle calcagna. Tra pedinamenti e appostamenti, il pusher è stato scovato in centro nella riviera elpidiense. Si era spostato di poco, credendo di farla franca. Non pensava di poter essere inseguito: è stato colto di sorpresa e non ha potuto fare altro che arrendersi. In precedenza la Mobile aveva arrestato un altro ventenne magrebino, nato in Italia da genitori nordafricani, appartenente allo stesso sodalizio. La polizia, guidata dal questore Luigi Di Clemente, sta stringendo il cerchio fino a togliere il respiro alla gang dei pusher, con continui controlli e ispezioni in abitazioni e casolari abbandonati, ricorrendo a reparti specializzati e cani, nonché al contributo degli uomini della Volante. L’aria si è fatta pesante per gli spacciatori, il ventenne si è sentito braccato e si è consegnato. Risiede nel Maceratese, a Morrovalle, ma veniva nel Fermano. E’ scattato il Daspo, gli è vietato entrare nelle province di Fermo e Ascoli, deve presentarsi ogni giorno alla polizia a Macerata. Nel frattempo sono in corso gli accertamenti della Scientifica sul copioso materiale rinvenuto durante le perquisizioni dell’altra notte sui 13 appartamenti, verifiche sull’armamentario sequestrato: due machete, la fiocina da sub, la katana e diversi coltelli.
Il sindaco Calcinaro: «I segnali sono importanti»
«I segnali che arrivano dagli ultimi blitz sono importanti – dice Calcinaro –: gli interventi, con il controllo di vicinato, il Daspo, le misure cautelari, sono segni evidenti che è tolleranza zero contro la delinquenza. Bisogna continuare su questa strada ma, mi rendo conto, che le normative in Italia non aiutano. Parlo dell’espulsione, è pressoché impossibile allontanare i clandestini dal territorio nazionale. Nonostante le alternanze di ministri di tutte le forze politiche, e nuovi tecnici, continua a essere impossibile l’espulsione. Dico questo da avvocato, con cognizione di causa. Nonostante i segni evidenti che vengono dati, resta il problema a monte». Sul fronte della riqualificazione «c’è una serie di interventi che stiamo portando avanti nelle palestre, per la parte sportiva, sul campetto esistente, una serie di lavori per dare un’alternativa ai ragazzini, alle famiglie» spiega Calcinaro. In quanto ai clandestini «sono il problema perché sono qui senza titolo, questa è l’emergenza oggi, consiste nella difficoltà estrema, direi nell’impossibilità, di rimpatriare gli irregolari che delinquono, che sono qui senza un impegno lavorativo, a nero».
Tra furti, spaccio e occupazioni, cos’è peggio? «Le occupazioni – evidenzia il sindaco –: senza le case da occupare abusivamente non ci sarebbero basi d’appoggio per i malviventi». Il controllo di vicinato si rivela utile «le due segnalazioni filtrate ieri (mercoledì, ndr) sono state così precise che la polizia ha potuto fermare in tempo reale le ultime due occupazioni abusive, ma il segnale più bello è che le persone si stanno avvicinando al controllo di vicinato, la gente mi ferma per strada e mi chiede informazioni per aderire». Nel blitz, come riferito ieri, un gruppo di stranieri è stato bloccato mentre stava montando una porta davanti al covo. La segnalazione dei cittadini è stata molto utile.
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