Infrastrutture, l'affondo dell'avvocato Palma: «I lavori? Per il Fermano soltanto chiacchiere»

Infrastrutture, l'affondo dell'avvocato Palma: «I lavori? Per il Fermano soltanto chiacchiere»
Infrastrutture, l'affondo dell'avvocato Palma: «I lavori? Per il Fermano soltanto chiacchiere»
di Domenico Ciarrocchi
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Domenica 5 Novembre 2023, 04:45 - Ultimo aggiornamento: 13:05

FERMO - Lavori per la terza corsia dellA14 da Porto Sant’Elpidio a Pedaso, disco verde ai cantieri per Pedemontana e Mezzina. Il Fermano torna (almeno sembra) al centro dei progetti per le strade dopo decenni di isolamento e un forte gap nei confronti delle altre province marchigiane.

Una tesi che non trova d’accordo l’avvocato Alberto Palma, da sempre in prima fila nella difesa delle infrastrutture per la quinta provincia della regione. Un conto sono i progetti e un altro la realtà: lo stesso Palma si dice stupito dai commenti degli assessori regionali Andrea Maria Antonini e Francesco Baldelli sulle prossime opere. E dal silenzio di «quasi tutte le rappresentanze politiche del Fermano, ad ogni livello.» 


I motivi


I dubbi sono tanti, a partire dall’A14, il cui tracciato «fu un errore - ricorda - fin dalle origini.

Quello fermano, allora privo d’una sua identità, è stato il territorio che di tale errore più ha pagato le conseguenze in termini di carico sulla costa ed assenza di sviluppo nelle sue aree interne, a causa di un’inadeguata viabilità a “pettine” sulle valli del Tenna e dell’Aso. Il mero allargamento a 6 corsie non porterà alcuna soluzione. Ma tant’è: l’allargamento probabilmente si farà e dovremo sobbarcarci ancora dieci anni di lavori, proprio ora che stanno per terminare finalmente quelli di manutenzione. Non varrebbe la pena di riflettere meglio sull’opportunità di un arretramento autostradale, tanto più visto che anche l’alta velocità ferroviaria dovrà seguire un nuovo tracciato più interno?».

Una battaglia intrapresa anche dal Comitato che si batte per l’arretramento. «La Mezzina, poi, avrebbe dovuto collegare Ascoli - riprende - alla parte settentrionale dell’allora suo territorio provinciale, ma è rimasta una chimera. Decenni fa ne furono realizzate le due estremità, peraltro lesinando sulle spese, tanto che si sono avuti avvallamenti e frane. Oggi ci si attiva per rimediare solo nel tratto di Offida, mentre non si procede per il completamento nel tratto centrale, quello che sarebbe di indubbia maggiore utilità, come pure per i lavori di manutenzione tra Campiglione e Casette d’Ete. Ma, nella molteplicità dei problemi, quello più grave sta nell’assenza di una prospettiva d’una moderna viabilità sulla valle del Tenna, colonna vertebrale di questo territorio costretto a gravare sulla vetusta Faleriense, un tempo Statale ma di fatto degradata quasi a strada urbana, incapace di sopportare il gran traffico che vi scorre a fatica. Talvolta si è sentito e si sente parlare di Mare-Monti, ma non sono che chiacchiere se è vero che neppure si conosce dove tale arteria dovrebbe passare nel tratto tra Servigliano e Campiglione».


Le zone


«Solo un pochino meglio sta la Valdaso, comunque bisognosa di adeguamento in più tratti». Inoltre «la Pedemontana che attraverserà Amandola sarà un’ottima cosa di cui beneficeranno le aree più interne, ma non può bastare quale unica effettiva risposta alle gravi urgenze di ammodernamento della viabilità del Fermano. Ecco perché appare fuori luogo, se non beffardo, affermare che si stiano fornendo risposte adeguate anche al Fermano. Pesa la carenza di un assessore che ci rappresenti in giunta regionale? È indispensabile un risveglio civico, una maggior presa di coscienza e un approfondimento su queste tematiche, un minimo di visione strategica per provare a fermare e invertire il decadimento di questo sistema socio-economico, un tempo fervido e trainante, che risulta oggi molto indebolito perché privo di moderne ed adeguate infrastrutture».

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