Le api giocano un ruolo cruciale nella moderna agricoltura contribuendo alla produttività, alla diversità e alla sostenibilità degli ecosistemi agricoli. Il settore apistico marchigiano in base ai dati della Banca Dati Apicoltura dell’Anagrafe Zootecnica Nazionale (2020) conta 3.123 apicoltori con un numero di alveari pari a 59.002 suddivisi in 5.593 apiari. La professoressa Sara Ruschioni del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Politecnica delle Marche sottolinea che la gestione oculata delle api e la promozione di pratiche apistiche sostenibili portano a benefìci significativi per l'agricoltura e l'ambiente. La corretta gestione delle api non solo premia gli apicoltori, ma è fondamentale per la salute degli ecosistemi, per il mantenimento della biodiversità e per la sostenibilità delle attività agricole.
Non solo i prodotti dell'alveare hanno un significativo valore economico e culturale, ma le api svolgono anche un ruolo essenziale nell'impollinazione di numerose specie vegetali, incluse molteplici colture da frutto, ortaggi e specie di interesse floricolo. Senza le api la produzione agricola diminuirebbe drasticamente, con importanti ripercussioni sulla disponibilità alimentare. Di fondamentale importanza è anche il ruolo che le api ricoprono nella riproduzione di gran parte delle piante selvatiche, contribuendo così al mantenimento della biodiversità e, di conseguenza, alla stabilità degli ecosistemi. È bene evidenziare che la presenza di api non favorisce esclusivamente le piante, ma anche gli animali che da queste dipendono per motivi alimentari o di ambiente in cui vivere.
Sara Ruschioni evidenzia che oggi i rischi per le api sono molteplici e la loro sopravvivenza è minacciata. I principali fattori di rischio derivano da: esposizione ai pesticidi, perdita di habitat, cambiamenti climatici, inquinamento ambientale, inquinamento genetico, introduzione di specie aliene e aumento delle malattie e dei parassiti. Per affrontarli efficacemente è necessario adottare una serie di azioni su scala locale, nazionale e globale; in particolare servono misure di conservazione degli habitat, riduzione dell'uso di agrofarmaci dannosi, promozione della diversità delle piante nei paesaggi agricoli e urbani, e adozione di pratiche apistiche sostenibili.
Solo attraverso un impegno congiunto e coordinato per la salvaguardia dell’ambiente e per un’agricoltura sostenibile è possibile proteggere le api e garantire la loro sopravvivenza, preservandone così l'importante ruolo ecologico. Non solo le api “gestite” ma anche quelle “selvatiche” ricoprono un ruolo significativo nell'impollinazione, con caratteristiche e impatti differenti.
Le api non possono risolvere direttamente la crisi climatica, ma possono sicuramente contribuire in diversi modi a mitigarne gli effetti e a promuovere la resilienza degli ecosistemi. Innanzitutto, il ruolo essenziale delle api nell'impollinazione di numerose piante può far sì che quest’ultime aumentino in termini numerici e di copertura vegetale, consentendo un maggiore assorbimento di carbonio atmosferico. In ambienti urbani, marginali o degradati, la presenza di api può favorire la vegetazione spontanea e questa può contribuire alla mitigazione delle onde di calore e a migliorare la qualità dell'aria.
Oggi le api sono importanti anche per sensibilizzare la popolazione sui problemi ambientali e per promuovere pratiche sostenibili e utili a mitigare gli effetti della crisi climatica. E’ fondamentale comprendere che è necessario attuare azioni su vasta scala, coordinate a livello globale. Iniziative per ridurre le emissioni di gas serra, proteggere gli ecosistemi naturali e promuovere pratiche agricole sostenibili sono essenziali per affrontare efficacemente questa crisi. Le api possono rappresentare un tassello importante in questo processo, ma è necessario un impegno congiunto e coordinato da parte di tutti per ottenere risultati significativi.
* Docente Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Politecnica
delle Marche