Con la scienza dei cittadini l’ambiente è più tutelato

Con la scienza dei cittadini l’ambiente è più tutelato

di Stefania Gorbi
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Giovedì 18 Aprile 2024, 02:10

Il prossimo 22 aprile si celebrerà la Giornata Mondiale della Terra, la più grande manifestazione ambientale del pianeta, momento unico in cui le cittadine e i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. Complice anche questa ricorrenza, durante il mese di aprile si moltiplicano le iniziative di partecipazione attiva che coinvolgono la comunità in azioni di protezione ambientale e valorizzazione delle risorse naturalistiche locali. Lo scorso 13 aprile ad esempio si è svolta, presso il Parco del Conero, la XII edizione di “PuliAMO il Parco”, un appuntamento annuale organizzato dal CAI che ha coinvolto la cittadinanza locale, l’Università Politecnica delle Marche e alcune associazioni del territorio, in un’azione congiunta di raccolta dei rifiuti, lungo i sentieri del Monte.

La prossima domenica, il 21 aprile, sarà la volta delle associazioni Plastic Free e Impronta Animale che, alla spiaggia del Passetto di Ancona, presenteranno l’iniziativa dal titolo “Non più natura, ma plastica intorno a noi”, con stand di divulgazione sul tema dell’inquinamento da plastica e dei suoi effetti sull’ambiente marino, attività di raccolta dei rifiuti lungo la spiaggia e premiazione delle squadre che avranno collezionato la maggior quantità di materiale. Al di là del significato simbolico di queste azioni, negli ultimi anni sono nati dei veri e propri programmi di ricerca in cui i cittadini vengono coinvolti in attività di Citizen Science. La Citizen Science, letteralmente la “scienza dei cittadini”, si riferisce al coinvolgimento attivo della cittadinanza nella raccolta di dati a fini scientifici; attraverso la creazione di specifiche app o l’utilizzo di social media, semplici appassionati possono aiutare la comunità scientifica, ad esempio segnalando la presenza di specie rare o emblematiche nell’ambito di progetti di conservazione della biodiversità o ancora monitorando e georeferenziando le presenza di rifiuti di plastica, accumulati lungo le coste.

Solo per citare qualche esempio, con la app Marine Ranger, realizzata nell’ambito del progetto Europeo LIFE Delfi, coordinato dall’istituto CNR-IRBIM di Ancona, è possibile condividere l’avvistamento di mammiferi marini, identificando le aree di presenza e promuovendone quindi la protezione; o ancora l’associazione scientifica Reef Check Italia onlus, con sede presso il Dipartimento DiSVA dell’Università Politecnica delle Marche, che coinvolge volontari subacquei nel valutare distribuzione e abbondanza di specie d'interesse conservazionistico nel Mediterraneo (vedi i progetti “Nudibranchi e altre lumache di mare del Mediterraneo e del Mar Nero” o “Monitoraggio costiero” realizzati con le scuole e le associazioni subacquee).

Nonostante questo modo di far scienza sia stato inizialmente accantonato per la (presunta) scarsa rigorosità dell’approccio scientifico, negli ultimi anni la Citizen Science si è affermata sempre più come importante strumento per affrontare numerose sfide legate alla tutela ambientale, con l’obiettivo di rendere accessibili, ad un pubblico non specializzato, informazioni che altrimenti rimarrebbero confinate al solo mondo scientifico.

Anche grazie al coinvolgimento diretto di enti di ricerca, associazioni locali, scuole e Università, è infatti possibile creare network che includano ricercatori, società e decisori politici, in grado di operare in maniera integrata ed efficace sul territorio, per la gestione e la conservazione ambientale. I cittadini hanno così la possibilità di assumere un ruolo attivo nella ricerca, attraverso la raccolta, l’interpretazione e l’analisi dei dati, fino alla loro pubblicazione.

Le informazioni fornite non solo sono utili a fini scientifici ma possono anche rappresentare un punto di partenza per indirizzare le scelte politiche a livello sia locale che nazionale. Da tutto ciò si evince come la scienza partecipativa non si limiti a sensibilizzare, ma incoraggi anche il contributo e l’impegno pubblico. La Citizen Scienze diventa quindi Citizen Engagement, cioè coinvolgimento attivo degli individui nei processi decisionali e nelle attività che riguardano la comunità e la società nel suo complesso; i cittadini diventano parte attiva nella conoscenza e gestione delle risorse naturali, promuovendo nuove soluzioni per affrontare le sfide legate alla tutela ambientale.

*Referente progetto
Univpm Sostenibile
Docente Dipartimento
di Scienze della Vita
e dell’Ambiente

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