Tredicesima: il calendario dei pagamenti, chi non ne ha diritto e cosa fare se non viene pagata

Tredicesima: il calendario dei pagamenti, chi non ne ha diritto e cosa fare se non viene pagata
Tredicesima: il calendario dei pagamenti, chi non ne ha diritto e cosa fare se non viene pagata
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 17:20

Tredicesima, qual è il calendario dei pagamenti dei pagamenti? Cosa fare se arriva in ritardo? Stiamo parlando di un’erogazione aggiuntiva allo stipendio, che i datori di lavoro sono obbligati ad erogare ai propri lavoratori dipendenti. Arriva in concomitanza con l’arrivo dell’ultimo mese dell’anno e del Natale. La tredicesima è destinata, secondo le normative italiane, ai lavoratori dipendenti subordinati di diversi settori lavorativi. Un lavoratore dipendente può ricevere anche una quattordicesima mensilità, se questa è prevista dal contratto di lavoro specifico.

Chi non ne ha diritto

La tredicesima spetta a tutti i lavoratori dipendenti, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, sia pubblici che privati. Ma ne hanno diritto anche i lavoratori domestici (colf, badanti, baby sitter) e i pensionati. Non spetta invece ai lavoratori parasubordinati, a quelli a progetto e ai lavoratori autonomi. Neanche ai percettori di assegno di accompagnamento come indicato da fiscomania. La gratifica natalizia spetta anche a chi percepisce una pensione di reversibilità, a meno che la persona non stia svolgendo una attività lavorativa che dà diritto a sua volta alla tredicesima.

 

Cosa succede se non viene pagata

Il datore di lavoro è obbligato nel caso di lavoratori dipendenti a corrispondere una tredicesima mensilità. Può essere suddivisa mese per mese, oppure erogata in un’unica soluzione nel mese di dicembre. Se non viene corrisposta, il lavoratore può procedere autonomamente con un sollecito. Nella comunicazione potrà richiedere il pagamento della stessa al datore di lavoro.

 

In caso di ritardo?

Il datore di lavoro è obbligato al pagamento della mensilità aggiuntiva entro 40 giorni. Se il dipendente non procede al sollecito, perde entro tre anni il diritto.

Quando il lavoratore si accorge che la tredicesima non è stata corrisposta, per prima cosa procede al sollecito di pagamento, chiedendo al datore di lavoro di saldare. Potrà anche rivolgersi a un sindacato.

 

Le sanzioni

La mancata erogazione della tredicesima a uno o più lavoratori dipendenti può comportare sanzioni per il datore di lavoro, oltre all’eventuale perdita delle agevolazioni previste dallo Stato (qualora siano presenti a livello fiscale).

 

Il calendario dei pagamenti

L'erogazione della tredicesima mensilità, per i lavoratori del settore privato, è stabilita dal contratto collettivo nazionale di lavoro, essa è comunque erogata prima del 25 dicembre. È comunque opportuno verificare il proprio contratto collettivo nazionale di lavoro, fermo restando fermo restando l'assegno entro il giorno della vigilia di Natale.

 

Come calcolare la tredicesima

Come calcolarla? Corrisponde ad una mensilità lavorativa aggiuntiva, ad eccezione dei rapporti in regime di convivenza (sia a tempo pieno, che part-time): in questo caso deve essere contemplata anche l’indennità di vitto e alloggio. Come indicato da Assindatcolf, se il domestico non ha raggiunto un anno pieno di servizio, la tredicesima sarà calcolata in dodicesimi (sull’importo globale) rapportati ai mesi di lavoro effettivi. In ogni caso è bene precisare che sulla gratifica non devono essere versati i contributi Inps, come al contrario avviene per un normale stipendio. Sebbene non esista un obbligo è comunque buona norma liquidare entro fine anno una quota del Tfr: è possibile corrispondere fino ad un massimo del 70% dell’importo maturato nel corso del 2023. Questo evita di sostenere ingenti spese in un’unica soluzione al momento della risoluzione del rapporto di lavoro.

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