ANCONA - Il coronavirus assesta un duro colpo al Pil delle Marche. La crisi economica mondiale condizionata pesantemente dalla pandemia da Covid-19 avrà infatti nel 2020 per le Marche un impatto negativo sul Prodotto interno lordo superiore alla media italiana (circa -10,5% rispetto a circa -9,5%, secondo dati Svimez); per l'export -17,8% nel primo semestre (-15,3% Italia).
LEGGI ANCHE: Lascia l'Italia perché lavorava troppo: «In Svezia mi richiamano se sto in ufficio più di 8 ore. Il Covid? Lo affrontiamo così»
Il dato emerge dall'aggiornamento congiunturale di novembre sull'andamento dell'Economia nelle Marche curato dalla Banca d'Italia e presentato in videoconferenza dal direttore della sede di Ancona Gabriele Magrini Alunno e da Giacinto Micucci (titolare divisione e ricerca economica). Alla contrazione maggiore nel secondo trimestre, con il lockdown, è seguita una ripresa nel terzo che non ha compensato il calo; e sul futuro pesa l'incertezza, anche per le stime, di fattori «non governabili» che condizionano le scelte: nei primi nove mesi è calato il fatturato del 60% delle imprese, gli investimenti si sono ridotti, i piani d'investimento per il 2021 sono «stagnanti».
Molto negativi nei primi sei mesi gli effetti sui comparti dei beni durevoli per famiglie (mobili, elettrodomestici) e moda; netto calo per la produzione industriale; nell'edilizia -20% di ore lavorate.
Note positive dai prestiti che salgono per le piccole imprese, dopo un decennio, mentre sono quasi "azzerati" quelli alle famiglie per la carenza di domanda relativa ad acquisto di immobili.