Assunzioni mamme, aiuti alle imprese: tasse giù fino al 15%. Leo: «Sul tavolo anche il quoziente familiare»

Il viceministro Leo: «Quoziente familiare sul tavolo, ma vanno valutate le risorse»

Assunzioni mamme, aiuti alle imprese
Assunzioni mamme, aiuti alle imprese
di Andrea Bassi
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Mercoledì 23 Agosto 2023, 10:41

Il ministro Giorgetti lo aveva anticipato. «Con questa natalità», aveva spiegato, «non c’è nessuna riforma pensionistica che tenga». E il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano lo ha ribadito. «La natalità», ha detto, «è la sfida più importante». Ma la conferma che nella prossima manovra di Bilancio (o più probabilmente nel collegato fiscale che la accompagnerà) ci sarà un capitolo per incentivare le nascite. La vera sorpresa, però, è che il piano di aiuti non riguarderà soltanto chi i figli li mette al mondo, ma anche le imprese che assumeranno le donne che danno un contributo alla crescita demografica del Paese. A spiegarlo sono stati prima il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, e poi il ministro della Famiglia Eugenia Roccella parlando dal palco del Meeting di Rimini. 

L’OBIETTIVO

L’intenzione, ha spiegato Leo, è introdurre «forme di detassazionè e quindi ridurre il carico fiscale dell’imposta sul reddito delle società per dare dei benefici aggiuntivi soprattutto alle mamme. Quindi», ha spiegato ancora il ministro, «dare ulteriori benefici alle imprese che assumono delle donne che hanno nuclei familiari abbastanza consistenti». Quanto consistenti? «Aiuteremo le famiglie con tre figli», ha detto ancora Leo. Quale sarà il beneficio per le imprese? Nella delega fiscale è prevista una riforma dell’Ires, la tassa sugli utili. Attualmente è al 24 per cento, ma il governo è intenzionato ad introdurre un’aliquota ridotta al 15 per cento. Questa secondo scaglione potrebbe essere assicurato anche a chi assume un certo numero di donne con tre o più figli a loro carico. Nelle intenzioni del governo c’è anche quella di aumentare i redditi delle famiglie numerose. Lo strumento principe sarebbe il quoziente familiare, un meccanismo che ha dato ottimi risultati in Francia. La tassazione non avviene più sul reddito individuale, ma su quello della famiglia. Più figli si hanno, minore è il reddito sottoposto a tassazione. «Valuteremo il quoziente familiare», ha spiegato Leo, «ma dovremo assolutamente tenere conto delle risorse che si possono mettere a terra per questo intervento». 

I CALCOLI

Bisognerà dunque attendere la Nadef, la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, per capire quanti spazi ci sono nei conti pubblici per le misure.

E anche in questo caso Leo ha lasciato intendere che si potrebbe iniziare con degli sgravi fiscali dedicati alle famiglie dai tre figli in su che in Italia non sono molto numerose (sono soltanto il 5 per cento del totale). A maggio di quest’anno Giorgetti aveva parlato di un progetto per azzerare le tasse dal secondo figlio in poi. Il meccanismo ipotizzato era quello di una maxi detrazione di 10 mila euro sul reddito che sarebbe dovuta scattare dal secondo figlio. Ma poi della proposta se ne sono perse le tracce. Potrebbe essere rispolverata facendo però salire la soglia per far scattare lo sconto d’imposta a tre figli, anche se ieri parlando sempre parlando al Meeting ha detto che proporrà un pacchetto di facilitazioni per chi vuole il secondo figlio. C’è da considerare che lo Stato già spende poco meno di 20 miliardi di euro per l’assegno unico per i figli. Una misura che non a tutti nel governo Meloni piace, e che è sotto la lente del’Europa che ha aperto una procedura d’infrazione. 

IL PASSAGGIO

E sulla quale in molti, come il forum delle famiglie, chiedono una manutenzione per renderlo più universale e più sostanzioso. C’è poi un altro capitolo, che è quello dei servizi. Su questo punto il ministro Roccella ha annunciato un altro provvedimento. Si tratta di un «accompagnamento» alle donne che decidono di mettere al mondo dei figli. Oggi, ha sottolineato il ministro, si è persa la rete famigliare delle informazioni. Molte donne non hanno mai preso in braccia un bambino e hanno bisogno di informazioni su come accudirlo. L’idea sarebbe quella di fornire dei servizi di assistenza a domicilio alle neo mamme. Roccella ha poi ricordato le misure assunte dal governo lo scorso anno, come il mese di congedo in più retribuito all’80 per cento dello stipendio, gli aiuti per i mutui alle giovani coppie e il finanziamento dei centri estivi per i ragazzi (che sarà reso strutturale). L’idea del governo, insomma, è rendere «trasversali» le politiche per la natalità. Ogni provvedimento dovrà essere orientato allo sviluppo demografico.

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