Ha smesso di stringerle le mani attorno al collo solo quando si è accorto che non respirava più. Solo in quel momento si è fermato, solo allora ha chiamato i soccorsi. E questa volta la donna ce l'ha fatta a sopravvivere. Ma sarebbe bastato solo qualche secondo in più per dover scrivere ancora un nome nell'interminabile lista dei femminicidi.
La lite choc in casa a Savona
Tutto è iniziato la notte scorsa, nella casa della coppia in centro a Savona: i due hanno prima bisticciano, poi la lite è sfociata in una violenta discussione.
I militari hanno capito immediatamente cosa poteva essere successo in quell'appartamento, anche perché hanno trovato il marito della donna molto scosso e in preda alla disperazione. Una volta appreso dai medici che la donna è rimasta vittima di uno strangolamento, hanno deciso di chiamare subito il magistrato di turno, il sostituto procuratore Giovanni Battista Ferro che ha assunto la direzione delle indagini. A lui e agli investigatori l'uomo ha ammesso di aver tentato di strozzare sua moglie e di aver smesso quando si è accorto che la donna non respirava più. Fortunatamente la 31enne ha ripreso i sensi e ha ricominciato a respirare autonomamente.
La donna è gravissima
I medici ne hanno disposto l'immediato trasferimento all'ospedale savonese San Paolo dove ora si trova ricoverata in condizioni critiche. La prognosi è ovviamente riservata. I carabinieri, sentito il magistrato, hanno arrestato il marito e l'hanno trasferito negli uffici della Procura di Savona dove è stato sentito alla presenza del magistrato. Una volta rese le sue dichiarazioni, l'uomo è stato trasferito in carcere. Dovrà rispondere del reato di tentato omicidio.