Referendum, marea di sì contro Berlusconi
via norme acqua, nucleare e scudo premier

Festeggiamenti alla Bocca della Verità (foto Paolo Caprioli - Toiati)
Festeggiamenti alla Bocca della Verità (foto Paolo Caprioli - Toiati)
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Lunedì 13 Giugno 2011, 14:37 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:12
ROMA - Una vittoria schiacciante del s, con percentuali bulgare. Chiamati a votare per l'abrogazione di norme sui servizi pubblici locali, sulla gestione dell'acqua, sull'energia nucleare e sul legittimo impedimento del premier e dei ministri, gli italiani hanno risposto in oltre 26 milioni 800 mila, pari a circa il 57 per cento, come recita il sito del Viminale, rendendo ininfluente l'affluenza all'estero e decretando la validità di tutti e quattro i referendum, che hanno cancellato le norme oggetto dei quesiti. Una massa di voti che si è trasformata in una valanga contro il governo Berlusconi e la maggioranza, che pur formalmente lasciando libertà di voto, avevano fatto capire che sarebbe stato meglio restarsene a casa.



In termini numerici, oltre 25 milioni di elettori (95,8%) hanno detto sì alla cancellazione della norma sull'affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali (oltre 1.100mila, pari al 4,2%, i no). Il sì ha sfondato quota 25 milioni (oltre il 96%) al referendum sulle tariffe dell'acqua, mentre i no sono stati 979mila (3,7%). All'abrogazione delle norme che consentono la produzione di energia elettrica nucleare hanno detto sì oltre 25 milioni di italiani (94,8% dei votanti), mentre i no sono stati quasi un milione 400 mila (5,2%). Infine, il legittimo impedimento del premier e dei ministri a comparire nei processi penali. Gli italiani hanno spazzato via anche quella parte dello scudo salvata dalla sentenza della Corte Costituzionale. Si torna così alla norma prevista dal codice di procedura penale uguale per tutti i cittadini: hanno detto sì all'abrogazione oltre 25 milioni di italiani (95,2% dei votanti), contro 1.200mila (4,8%) che hanno votato no.



Il quorum è dunque raggiunto, evento che non accadeva da 15 anni. C'era stata incertezza nelle ultime ore, perché per ottenere il quorum senza il voto degli italiani all'estero occorreva una percentuale di votanti in Italia del 53,51%. Problema superato dal voto nazionale, ma timori confermati dal fatto che i primi risultati dall'estero ritoccano al ribasso le percentuali raggiunte, portandole tutte sotto il 56%.



La percentuale dell'affluenza a Roma è stata del 60,6%, del 58,9% nel Lazio, come nel Veneto. Le altre regioni vedono in testa il Trentino Alto Adige con il 64,6%, precedendo di poco Emilia Romagna (64,1) e Toscana (63,6). Quarto posto per le Marche (61,6), davanti a Valle d'Aosta (61,1), Liguria (59,4), Umbria (59,2), Piemonte (59), Molise e Sardegna (58,6), Friuli Venezia Giulia (58,2), Abruzzo (57,5), Lombardia (54,4), Basilicata (54,3), Sicilia (52,7), Puglia (52,5), Campania (52,3) e Calabria (50,4).



Quorum non raggiunto in otto province: sette al Sud e una al Nord. Il dato più basso di votanti si è registrato nella provincia di Crotone con il 45,1%. Seguono in ordine crescenteVibo Valentia con il 46,7%, Sondrio con il 48,6%, Trapani con il 48,7%, Reggio Calabria con il 49,3%, Catania e Caltanissetta con il 49,9%.



Fra le 12 grandi città, quorum mancato a Napoli (49,3%), Palermo al 48,5% e Catania al 43,2%. La palma per l'affluenza va a Firenze (65,0%), un decimale sopra Bologna con il 64,9%. Alta percentuale a Roma, dove ha votato il 60,6%, inferiore aGenova con il 61,2% e Venezia con il 60,8% ma superiore a Torino con il 60,1% e nettamente più alta rispetto a Trieste con il 54,7%, a Milano con il 52,1% e a Bari con il 51,2%.



Gli scrutini parlano di percentuali bulgare in favore di tutti e quattro i referendum abrogativi,
con i sì oltre il 95% per i quesiti sull'acqua e poco sotto per gli altri due referendum.



REFERENDUM 1 (servizi pubblici locali)

Affluenza 57,02% (8.092 comuni su 8.092)



RISULTATI (61.599 sezioni su 61.599 e 743 comunicazioni estero su 1.279)

SI' 95,54%

NO 4,46%

BIANCHE 1,0

NULLE 0,4



REFERENDUM 2 (tariffa servizio idrico)

Affluenza 57,03% (8.092 comuni su 8.092)



RISULTATI (61.599 sezioni su 61.599 e 741 comunicazioni estero su 1.279)

SI' 96,3%

NO 3,7%

BIANCHE 0,8

NULLE 0,3



REFERENDUM 3 (energia elettrica nucleare)

Affluenza 56,99% (8.092 comuni su 8.092)



RISULTATI (61.599 sezioni su 61.599 e 624 comunicazioni estero su 1.279)

SI' 94,8%

NO 5,2%

BIANCHE 0,7

NULLE 0,3



REFERENDUM 4 (legittimo impedimento)

Affluenza 56,98% (8.092 comuni su 8.092)



RISULTATI (61.599 sezioni su 61.599 e 742 comunicazione estero su 1.279)

SI 95,2%

NO 4,8%

BIANCHE 0,9

NULLE 0,4




Napolitano dichiarerà l'abrogazione. L'esito dei referendum, con l'abrogazione delle norme sottoposte alla consultazione popolare, avrà un seguito amministrativo nei prossimi giorni. Il risultato sarà ratificato dall'apposito Ufficio presso la Corte di Cassazione, poi il Presidente della Repubblica, con un suo decreto, dichiarerà l'avvenuta abrogazione delle norme sottoposte a referendum. Il decreto sarà pubblicato immediatamente in Gazzetta Ufficiale e l'abrogazione avrà effetto dal giorno successivo a quello della pubblicazione del decreto.



Celentano: abbiamo vinto. «Ancora una volta gli italiani, nonostante la morsa dei Partiti nella quale si trovano costretti a convivere, hanno dimostrato di essere avanti a tutti gli altri popoli - commenta Adriano Celentano- Per la seconda volta hanno visto e individuato in quel falso benessere ipocritamente propinato dai governanti, l'inevitabile pericolo per l'umanità. Abbiamo vinto. Ma ora dobbiamo pensare ai francesi. Dobbiamo disinnescare quella bomba che hanno sotto il letto».
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