LA GUERRA

Putin: «Prigozhin ha commesso alcuni seri errori». Usa: «L'aereo non è stato colpito da un missile». Ipotesi bomba. Mosca: «Sventato attacco ucraino a strutture civili»

Dalla morte del capo della Wagner alla festa dell'indipendenza di Kiev, le ultime notizie

Prigozhin morto, diretta guerra Ucraina oggi 24 agosto: Un missile o una bomba per la vendetta di Putin. Ucraina, si combatte nel giorno della festa dell'indipendenza
Prigozhin morto, diretta guerra Ucraina oggi 24 agosto: Un missile o una bomba per la vendetta di Putin. Ucraina, si combatte nel giorno della festa dell'indipendenza

Usa: aereo Prigozhin non abbattuto da un missile

Il Pentagono ritiene che Yevgheny Prigozhin sia rimasto ucciso nello schianto dell'aereo a bordo del quale si trovava, precipitato ieri pomeriggio nel nord della Russia. Lo ha detto il portavoce del dipartimento della Difesa, Patrick Ryder: «Non entrerò nel dettaglio di come raccogliamo le informazioni, ma la nostra valutazione iniziale, basata su una serie di fattori, è che probabilmente è stato ucciso». Poi il portavoce ha chiarito che il Pentagono «non ha alcuna informazione che indichi al momento» che l'aereo è stato abbattuto da un missile terra-aria.

Mosca: sventato attacco ucraino a strutture civili

Il ministero della Difesa russo afferma che è stato «rilevato e distrutto» un missile ucraino che minacciava installazioni civili sul territorio russo, nella regione di Kaluga, a circa 200 chilometri da Mosca. Lo riporta la Tass.

«Questa notte è stato sventato un tentativo del regime di Kiev di sferrare attacchi terroristici contro installazioni civili sul territorio della Federazione Russa con i missili del sistema di difesa aerea S-200 migliorato», ha affermato il ministero. «Il missile è stato rilevato e distrutto dai mezzi di difesa aerea sul territorio della regione di Kaluga», ha aggiunto.

Putin: "Prigozhin ha commesso alcuni errori"

Yevgeny Prigozhin ha commesso «alcuni seri errori nella sua vita, ma ha anche raggiunto i necessari risultati, per se stesso e, quando gliel'ho chiesto, per la causa comune, come è stato nei mesi recenti». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ricordando il fondatore e capo della Wagner. Lo riferisce l'agenzia Tass.

Mosca, chiuso lo spazio aereo sugli aeroporti i Vnukovo e Domodedov

Chiuso lo spazio aereo sugli aeroporti moscoviti di Vnukovo e Domodedovo. Al momento non ci sono arrivi e partenze, hanno dichiarato alla Tass i servizi di aviazione. «Gli aeroporti Domodedovo e Vnukovo non gestiscono temporaneamente le partenze e gli arrivi dei voli. Gli aerei sono stati in parte reindirizzati nella zona di attesa», ha detto una fonte.

Nyt: esplosione a bordo dell'aereo causata da una bomba

A far cadere l'aereo su cui viaggiava il capo di Wagner Yevgeny Prigozhin è stata probabilmente un'esplosione a bordo del velivolo causata da una bomba o da un altro dispositivo piantato sull'aereo. Lo riporta il New York Times citando funzionari americani e occidentali, secondo i quali il presidente Vladimir Putin avrebbe ordinato la distruzione dell'aereo nel tentativo di uccidere Prigozhin. Una conclusione definitiva su quanto accaduto comunque non è ancora possibile.

È stata probabilmente una esplosione a bordo la causa dello schianto dell'aereo di Yevgeny Prigozhin, ieri nella regione russa di Tver. Lo scrive il New York Times citando funzionari americani e d europei a condizione di anonimato. «L'esplosione potrebbe essere stata causata da una bomba o da un altro ordigno piazzato sull'aereo, anche se sono allo studio anche altre teorie, come il carburante contaminato», hanno detto i funzionari. Secondo loro, sarebbe stato il presidente russo Vladimir Putin a ordinare la distruzione dell'aereo nel tentativo di uccidere Prigozhin.

Putin: "L'inchiesta sullo schianto del jet sarà esaustiva"

L'inchiesta sullo schianto dell'aereo della Wagner sarà esaustiva: lo ha assicurato il presidente russo Vladimir Putin citato dall'agenzia Interfax. «Il capo del Comitato investigativo mi ha fatto rapporto stamane», ha aggiunto il presidente.

Putin: "Prigozhin era tornato ieri dall'Africa"

Il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin era rientrato soltanto ieri dall'Africa, secondo quanto ha detto il presidente russo Vladimir Putin. «Da quanto ne so, era tornato dall'Africa proprio ieri e aveva incontrato qui alcune autorità», ha detto Putin citato dalla Tass in un incontro con il capo dei separatisti del Donetsk Denis Pushilin.

Putin: "Prigozhin uomo di talento, ma dal destino difficile"

Yevgeny Prigozhin «era un uomo dal destino difficile ma di talento». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Le condoglianze di Putin per i morti nello schianto del jet

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze a tutti coloro che sono morti nello schianto ieri del jet della Wagner. Lo riferisce la Tass.

Wsj: Prigozhin ucciso, probabile bomba su jet

Le informazioni iniziali di intelligence indicano che il capo di Wagner Yevgeny Prigozhin è stato assassinato con un complotto, ma non sembra che l'aereo su cui viaggiava sia stato colpito da un missile terra-aria. Lo riporta il Wall Street Journal citando funzionari dell'amministrazione americana, secondo le quali le valutazioni preliminari suggeriscono che una bomba sia esplosa sull'aereo o ci sia stata qualche altra forma di sabotaggio. In precedenza altre fonti americane citate dalla Reuters avevano parlato di un missile che avrebbe colpito il jet.

Gli usa: jet Prigozhin abbattuto da missile terra-aria da territorio russo

Gli Usa ritengono che sia stato un missile terra-aria proveniente dall'interno della Russia ad abbattere l'aereo con a bordo presumibilmente il capo della Wagner Yevgheny Prigozhin: lo scrive sul proprio sito la Reuters citando due dirigenti americani sotto anonimato, secondo cui si tratta di un'informazione ancora preliminare.

 

Ipotesi bomba nel vano carrello e pilota complice

Gli inquirenti russi che indagano sull'esplosione in volo dell'aereo su cui viaggiava Evgheny Prigozhin e altri nove dirigenti della Wagner stanno seguendo la pista della bomba. L'esplosivo sarebbe stato sistemato nel vano del carrello di atterraggio dell'aereo, scrive il canale Telegram Shot, citando fonti della sicurezza. L'esplosione ha colpito l'ala che è andata a finire contro lo stabilizzatore dell'aereo, provocando un brusco innalzamento di quota e poi la discesa a spirale. Ad aver tradito Prigozhin sarebbe stato Artem Stepanov, il suo pilota personale ed ex azionista della Mnt-Aero, la compagnia aerea proprietaria dell'aereo che si è schiantato ieri nella regione di Tver. Stepanov sarebbe ricercato dalla polizia, scrive un altro canale Telegram di solito bene informato sulle vicende legate alle agenzie di sicurezza, VChK OGPU, e sarebbe fuggito nella Kamchatka prima della tragedia aerea. Da tre giorni risulta sconnesso. Neanche gli altri due proprietari della Mnt-Aero, Olga Gubareva e Kirill Shcherbakov, sono raggiungibili.

L'attivista russo in esilio Maksim Katz condannato a 8 anni

L'attivista russo in esilio Maksim Katz è stato condannato a otto anni di prigione in contumacia dal tribunale Basmanny di Mosca per aver diffuso notizie false sulle forze armate e sulle loro azioni in Ucraina, in particolare sull'esecuzione di civili a Bucha da parte dei militari russi, uccisioni ben documentate ma che Mosca continua a negare. Lo ha reso noto il sito di notizie indipendente Mediazona. Katz, 38 anni, ha un canale youtube in cui parla delle azioni militari in Ucraina con più di 1,8 milioni di abbonati. Il video sulle esecuzioni di Bucha è stato visto 2,3 milioni di volte. L'uomo, ricercato in Russia dallo scorso ottobre, risiede in Israele da tempo. Anche l'oppositore Ylia Yashin era stato condannato a una pena pesante, 8 anni e mezzo di carcere, per aver denunciato i crimini di Bucha. Katz non potrà gestire siti web per altri quattro anni dopo la fine della sua condanna. La procura aveva chiesto una condanna a dieci anni di carcere.

F-16, anche la Norvegia pronta a donare i caccia all'Ucraina

F-16, dopo Olanda e Danimarca anche la Norvegia è pronta a donare i caccia all'Ucraina, secondo diverse fonti che hanno parlato con NRK, l'emittente di servizio pubblico norvegese.

Kiev: "Piantata la bandiera ucraina sul suolo della Crimea occupata"

Le forze ucraine hanno piantato la bandiera ucraina sul suolo della Crimea occupata durante l'operazione speciale condotta oggi: lo ha reso noto il servizio stampa dell'intelligence militare ucraina, come riporta Rbc-Ucraina.

Trovato il cellulare di Prigozhin fra i rottami dell'aereo

Il telefono cellulare di Yevgeny Prigozhin è stato trovato vicino a una delle vittime dell'incidente aereo di ieri in Russia in cui sarebbe morto il fondatore del Gruppo Wagner: lo ha detto ad Al Jazeera una fonte politica della Wagner.

 

Isw: "Prigozhin ucciso su ordine di Putin per vendetta"

Il presidente russo Vladimir «Putin ha quasi certamente ordinato al comando militare russo di abbattere l'aereo di Prigozhin... probabilmente (in) un tentativo pubblico di riaffermare il suo dominio e di vendicarsi dell'umiliazione che la ribellione armata del Gruppo Wagner del 24 giugno ha causato a Putin e al Ministero della Difesa russo»: lo scrive sul suo sito l'Istituto per lo studio della guerra (Isw). «È estremamente improbabile che alcuni membri delle forze armate russe, in particolare il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di Stato Maggiore dell'Esercito Generale Valery Gerasimov, abbiano giustiziato Prigozhin senza l'ordine di Putin», sottolinea il centro studi statunitese. «L'intera sfera politica e di sicurezza russa ha probabilmente considerato la sopravvivenza di Prigozhin dopo la ribellione di Wagner come a discrezione di Putin», aggiunge l'Isw. Fonti russe hanno notato che sono passati esattamente due mesi dall'inizio della ribellione armata di Wagner, durante la quale le forze di Wagner hanno abbattuto diversi elicotteri russi e ucciso almeno 13 militari russi. La decisione di affidare alle difese aeree russe «l'assassinio di Prigozhin ha permesso al ministero della Difesa russo di vendicare direttamente quello che è stato uno dei giorni più letali per l'aviazione russa dall'inizio dell'invasione su larga scala», osserva il think tank.

«Il ministero della Difesa russo e il Cremlino hanno cominciato a distruggere la Wagner e ad indebolire l'autorità di Prigozhin fin dalla ribellione e l'assassinio dei vertici di Wagner è stato probabilmente il passo finale per eliminare Wagner come organizzazione indipendente», prosegue il centro studi.

Secondo della Wagner e russe, aggiunge l'Isw, «hanno riferito che il ministero della Difesa russo ha recentemente iniziato a formare nuove milizie private per sostituire la Wagner in Africa e in Medio Oriente e ha iniziato a reclutare personale della Wagner». In particolare, comandanti della Wagner hanno indicato che «due alti ufficiali Wagner si sono uniti al ministero della Difesa russo».

Inoltre, fonti hanno affermato che «alcuni membri del personale Wagner hanno iniziato a lasciare la Bielorussia dopo che il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha rifiutato di finanziare la Wagner quando ha scoperto che la Russia non avrebbe pagato i costi del Gruppo». «Prigozhin stava probabilmente cercando di contrastare la distruzione della Wagner da parte del ministero della Difesa russo e del Cremlino», osserva il think tank. Tuttavia, «Putin potrebbe aver concluso di aver separato sufficientemente Prigozhin dalla Wagner e di poterlo uccidere senza trasformare Prigozhin in un martire per il personale restante della Wagner».

Prigozhin, l'agenzia di trasporto aereo russo conferma la morte del leader Wagner

Il capo del gruppo paramilitare Wagner, Prigozhin, il suo vice e altri otto passeggeri sono morti nello schianto di un aereo privato a nord-ovest di Mosca. La conferma ufficiale arriva dall'Agenzia federale russa per il trasporto aereo. L'ente Rossaviatsia ha confermato che Evgenij Prigozhin era a bordo dell'aereo che volava tra Mosca e San Pietroburgo e si è schiantato nella regione di Tver. «Secondo la compagnia aerea, a bordo dell'aereo Embraer - 135 c'erano i seguenti passeggeri», ha detto Rossaviatsia, citando il nome del Prigozhin ma anche quello del suo braccio destro Dmitri Utkin. C'erano dieci persone a bordo, compresi tre membri dell'equipaggio. Nessun commento dal Cremlino e dal Ministero della Difesa.

Zelensky celebra l'indipendenza: "Il giorno dei liberi e dei forti"

«Felice Giorno dell'Indipendenza dell'Ucraina! Il giorno dei liberi, dei forti e dei fieri. La giornata dei pari. Uomini e donne ucraini. In tutto il nostro Paese. In questa lotta, tutti contano. Perché la lotta è per qualcosa che è importante per tutti. Un' Ucraina indipendente». Così sul social X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in occasione del Giorno dell'Indipendenza dell' Ucraina.

Prigozhin, fiori e candele davanti la sede Wagner di San Pietroburgo

Diverse persone si sono radunate stamane a San Pietroburgo davanti al quartier generale della Wagner all'indomani della notizia della morte del suo fondatore Yevgeny Prigozhin, confermata da Rosaviatsia, l'Agenzia federale del trasporto aereo russo. Secondo alcuni media russi, davanti all'edificio sono stati posti stemmi del gruppo paramilitare, fiori rossi e candele. Intanto, le forze di sicurezza hanno transennato l'area nei pressi del villaggio di Kujenkono, nella regione di Tver, dove ieri pomeriggio è precipitato l'aereo privato Embraer Legacy con a bordo i vertici di Wagner.

Trump: "Con me non ci sarebbe stata alcuna guerra in Ucraina"

«Con me alla presidenza non ci sarebbe stata una guerra in Ucraina». Lo afferma l'ex presidente Donald Trump in un'intervista a Tucker Carlson su X.

Kupchan: "Mai creduto alla riabilitazione di Prigozhin"

«Dobbiamo aspettare ulteriori prove. Ma non sarei per nulla sorpreso se alla fine emergesse che l'aereo di Prigozhin sia stato deliberatamente abbattuto, con il chiaro proposito di assassinare il capo della Wagner». Così al Corriere della Sera Charles Kupchan, già consigliere di Obama. L'esperto commenta l'immagine pubblica delle ultime settimane del capo della Wagner: «Nessuna delle sue comparsate in pubblico mi sembrava avesse senso. Non sono mai stato convinto che Prigozhin potesse venire in qualche modo riabilitato». Il suo assassinio «sarebbe coerente con il modello di comportamento seguito finora da Putin. In passato non ha mai dato spazio ai nemici, non ha mai tentato di cooptarli». Ora «non mi aspetto che la Wagner possa tornare ad avere un ruolo in Ucraina. Però potrebbe risultare ancora utile al Cremlino. Per esempio in Africa. L'ipotesi più probabile è che i miliziani saranno incorporati nell'esercito regolare russo». Rispetto alla ribellione di giugno, «non sono mai stato convinto della debolezza di Putin. Al contrario, in quei giorni mi aveva colpito l'isolamento di Prigozhin. Nessuno si era schierato con lui. Non un governatore, non un sindaco, non una figura importante dell'esercito. Di solito, quando un regime sta per collassare i segnali sono chiari». Con il suo intervento al vertice dei Brics « Putin sta cercando di spezzare l'isolamento internazionale, presentandosi come partner affidabile per la Cina e per il Sud del mondo. Nello stesso tempo il messaggio ai potenziali oppositori interni non poteva essere più netto. Il presidente russo è tutt'altro che finito».

Kostioukovich: "L'attacco contro il jet ordinato dal Cremlino"

«Ci sono ormai diverse prove che ci dicono che Prigozhin fosse su quell'aereo e sarebbe anche stato riconosciuto dai suoi familiari. Possiamo ormai dunque parlare sicuramente di un attentato riuscito. C'è però il mistero del secondo aereo e non bisogna dimenticare che Prigozhin era solito viaggiare sempre con qualche suo sosia, munito anche di documenti opportunamente falsificati». Così al QN Elena Kostioukovich, autrice del libro 'Nella mente di Vladimir Putin'. Secondo questa ipotesi Prigozhin sarebbe potuto essere «in Africa, dove era fino a qualche giorno fa. Una vita da fantasma in un continente dove è il padrone assoluto e dove può continuare a gestire i suoi traffici e i suoi affari, anche per conto di Putin». «Non ho mai pensato - prosegue - che i due fossero realmente entrati in conflitto. Ieri il presidente era piuttosto tranquillo. Sembrava che l'accaduto gli fosse del tutto indifferente». Eppure è impossibile, per l'esperta, che l'ordine sia stato dato da altri: «Gerasimov e Shoigu sono pressoché ininfluenti. Detestavano Prigozhin, perché ha più volte chiesto il loro allontanamento. Ma il presidente Putin ha sempre optato per lasciarli al proprio posto». In ogni caso «può anche essere che ormai Putin sia un leader talmente indebolito, da essere controllato da altri e per altri intendo i servizi segreti, in particolare, Nikolaij Patrushev e Vladimir Bogdanov, ex dirigenti dell'Fsb e oggi nomi forti del cerchio magico più ristretto che gira attorno al presidente».

Mosca: "Respinto attacco con droni"

Mosca ha annunciato di aver respinto un nuovo tentativo di attacco con droni del «regime di Kiev» contro obiettivi russi. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa, citato dall'agenzia Tass, due droni sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea russi sulla regione di Bryansk ed uno sulla regione di Kaluga.

La fine dei nemici, vecchi e nuovi, di Putin: da Prigozhin a Nemtsov

Questa volta Vladimir Putin ha deciso di mostrare tutta la sua potenza per liberarsi dell'ennesimo nemico interno. L'aereo sul quale viaggiava Yevgney Prigozhin è stato abbattuto mentre volava tra Mosca e San Pietroburgo, a due mesi esatti dall'annuncio della marcia su Mosca del capo della Wagner. Insieme a lui è morto anche il suo braccio destro Dmitry Utkin. Una dimostrazione di forza per tagliare la testa alla milizia che più, in questi mesi, ha insidiato il potere del Cremlino raccogliendo spesso molti consensi. Non è il primo avversario e, probabilmente, non sarà nemmeno l'ultimo a cadere sotto la scure dello zar: da quando è diventato presidente, questa è la sorte che attende chi non è d'accordo con lui o, peggio ancora, gli si oppone. Una morte violenta toccò anche a Boris Nemtsov, ex vice primo ministro, ucciso a 55 anni nel 2015 con un colpo di pistola mentre camminava su un ponte di Mosca proprio nei pressi del Cremlino. Nemtsov pagò a caro prezzo le critiche all'annessione unilaterale della Crimea nel 2014. Per la sua morte venne accusato di connivenza anche il leader ceceno Ramzan Kadyrov, che ovviamente negò le accuse. Nel 2006 venne avvelenato invece Alexander Litvinenko, ex ufficiale del Kgb diventato cittadino britannico e oppositore del presidente russo. Fu utilizzato il polonio per ucciderlo in un hotel di Londra dove aveva incontrato due uomini: l'ex spia morì settimane dopo tra atroci sofferenze. Ma non ci sono solo oppositori politici o ex spie tra le vittime del Cremlino. Nella lista figurano anche giornalisti. Il 7 ottobre del 2006 fu il capolavoro 'La Russia di Putin' a segnare la condanna a morte della reporter di Novaya Gazeta Anna Politkovskaya, uccisa di fronte alla sua casa di Mosca proprio nel giorno del compleanno del leader russo.

La sua colpa fu di criticare la gestione russa della situazione in Cecenia. La magistratura russa indagò Boris Berezovsky: il 23 marzo 2013 l'oligarca fu trovato impiccato nella sua casa di Sunninghill (Regno Unito), ma i giudici inglesi non riuscirono a stabilire se effettivamente si trattasse di suicidio. Dopo Politkovskaya il Cremlino silenziò anche un'altra reporter collaboratrice di Novaya Gazeta, Anastasia Baburova, assassinata nel gennaio 2009 insieme all'avvocato difensore dei diritti umani Stanislav Markelov mentre si trovavano per le strade di Mosca.

C'è poi chi il Cremlino non sarebbe riuscito a uccidere. Come Alexei Navalny, rinchiuso in carcere da due anni e da poco condannato a scontarne diciannove per «estremismo». Navalny è stato avvelenato una prima volta nel 2020 con l'agente nervino novichok - le intelligence occidentali hanno puntato il dito contro i servizi russi - ma suoi fedelissimi giurano che ora stia subendo lo stesso trattamento dietro le sbarre attraverso una sostanza a lento rilascio inserita nel cibo. Chi non è in carcere o non è stato ucciso è fuggito o si è autoesiliato all'estero. L'ex magnate del petrolio Mikhail Khodorkovsky e il presentatore televisivo Maxim Galkin sono tra questi. Khodorkovsky abita a Londra dopo aver scontato 10 anni di prigione e ora finanzia progetti mediatici critici nei confronti del Cremlino. Galkin, marito dell'icona pop russa Alla Pugacheva, vive invece in Israele ed è diventato una delle voci contro l'offensiva ucraina sui social media. È considerato da Mosca «un agente straniero», come tutti coloro che non la pensano come il Cremlino.

Kiev: "Liberazione della Crimea impossibile senza pressioni militari"

La liberazione della Crimea occupata «è impossibile senza operazioni militari»: lo ha detto il capo dell'intelligence militare ucraina, Kyryl Budanov, in un'intervista a Radio Liberty. Lo riporta Rbc- Ucraina. «Abbiamo la capacità di colpire qualsiasi parte della Crimea attualmente occupata. Possiamo raggiungere il nemico assolutamente in qualsiasi punto», ha affermato Budanov sottolineando che esistono molte opzioni per la liberazione della penisola annessa, ma che «è impossibile (liberarla) senza operazioni militari e di combattimento».

Pence: "Putin è un dittatore e va sconfitto"

«Putin è un dittatore e un assassino e va sconfitto». Lo ha detto l'ex vice presidente Mike Pence nel primo dibattito dei candidati repubblicani alle presidenziali del 2024 rispondendo ad una domanda sul sostegno Usa all'Ucraina. «Se dopo l'Ucraina la Russia attacca un partner della Nato le nostre truppe dovranno andare a combattere. Preferisco dare agli ucraini gli aiuti necessari per combattere la loro battaglia», ha sottolineato. Anche Nikki Haley ha accusato il leader del Cremlino di essere «un assassino». «Oggi ha ucciso Prigozhin, quando ero all'Onu è morto l'ambasciatore russo», ha detto ancora la candidata.

Gli Usa ribadiscono: "Nessuna nostra implicazione nel tentato golpe di Prigozhin"

Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ebbe un colloquio con il consigliere per la politica estera del Cremlino, Yuri Ushakov, lo scorso giugno dopo l'ammutinamento e la conseguente 'marcia su Mosca' di Yevgeny Prigozhin, la cui morte è stata confermata da Rosaviatsia, l'Agenzia federale del trasporto aereo russo. Il leader e fondatore del gruppo Wagner e il suo braccio destro, Dmitry Utkin, erano a bordo dell'aereo precipitato ieri pomeriggio in Russia. Secondo il Wall Street Journal, che cita fonti governative anonime, Sullivan parlò con l'ex ambasciatore russo a Washington con l'obiettivo di chiarire che gli Stati Uniti non avevano nulla a che fare con la ribellione di Prigozhin e consideravano quanto accaduto una questione interna russa.

Prigozhin è morto insieme al suo vice Utkin: la compagnia Wagner è senza vertici e già si registrano fughe dei mercenari dall'area del conflitto come la Bielorussia. Intanto si continua a combattere nell'est dell'Ucraina che oggi celebra la festa dell'indipendenza da Urss/Russia, che risale al 1991. Una data, quella del 24 agosto, che vale anche per l'ingresso nel diciannovesimo mese di guerra: un anno e mezzo dall'aggressione della Russia nei confronti di Kiev con avanzata russa e contraffensiva delle truppe di Zelensky sostanzialemente in stallo.

 

«Noi non c'entriamo niente, tutti sanno chi è il responsabile». È questo il primo commento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, riportato da Ukrainska Pravda, allo schianto dell'aereo in Russia sul quale, secondo le autorità di Mosca, c'era il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin.

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