Nel 1970 la popolazione sulla terra sfiorava i 4 miliardi di persone: da oggi invece siamo 8 miliardi. Metà degli abitanti vive in Asia e un miliardo di persone vive nella povertà. Sono le luci e le ombre del nuovo record segnato sul pianeta, con le nascite che avverranno - o sono già avvenute - in giornata. Per l’Onu questo è un passo che definisce «una importante pietra miliare nello sviluppo umano». Ma non è solo un passo numerico o uno snodo storico, è un monito, nel pieno dei grandi summit planetari, della «nostra responsabilità condivisa di prenderci cura del nostro pianeta».
Siamo 8 miliardi sulla terra, 1 miliardo vive in povertà
Una crescita senza precedenti: «Nel 1950 si contavano 2,5 miliardi di abitanti – sottolinea ancora l'Onu - e questa crescita è il risultato di un graduale aumento della durata della vita grazie ai progressi della sanità pubblica, dell’alimentazione, dell’igiene e della medicina». Ma c’è il rovescio della medaglia: con la crescita della popolazione sono decuplicate le sfide importanti per avere cura dei paesi più poveri e sanare quanto più le disuguaglianze fra le nazioni.
Record della popolazione, ma la natura è in via d'estinzione
Ma se la popolazione aumenta, circa 1 milione di specie è a rischio estinzione e i tassi di scomparsa sono tra le 100 e le 1.000 volte più rapidi di quelli naturali. Cosa è successo negli ultimi 50 anni? Living Planet Report sottolinea che è crollata del 69% la popolazione selvatica di vertebrati (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci): se mettessimo su una bilancia tutti gli uccelli viventi, il 70% del peso sarebbe dato da pollame e altre specie domestiche allevate per i nostri consumi: gli uccelli selvatici sarebbero appena il 30%.
Ruolo sempre più rilevante è poi quello giocato dal cambiamento climatico: in uno scenario di aumento di 3°C delle temperature medie rispetto all'epoca preindustriale, rischiamo di perdere oltre il 75% delle specie esistenti in diverse aree ed ecosistemi. Infine, l'ultima minaccia, più subdola e nascosta, è rappresentata dalle specie aliene invasive e dai patogeni, che l'uomo deliberatamente o inavvertitamente trasporta da un continente all'altro, alterando equilibri millenari.
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