Fatture false, assolti in appello Tiziano Renzi e la moglie Laura. Matteo: «Giustizia dopo anni di dolore»

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Martedì 18 Ottobre 2022, 19:48

​Fatture false, assolti in appello Tiziano Renzi e la moglie Laura. Il figlio: «Giustizia dopo anni di dolore». La Corte d'Appello di Firenze ha assolto «perché il fatto non costituisce reato» Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, genitori dell'ex premier Matteo Renzi attuale leader di Italia Viva.

LA SENTENZA SUI GENITORI DI MATTEO RENZI

Condannato, ma con la pena ridotta a nove mesi, l'imprenditore pugliese Luigi Dagostino, 'il re degli outlet'. La procura generale aveva chiesto la conferma delle condanne del primo grado.

IL COMMENTO DEL LEADER DI ITALIA VIVA

«Dopo anni di lotta e dolore i miei genitori sono stati assolti: il fatto non costituisce reato. Sono felice per loro e per tutti noi. Non auguro a nessuno di vivere ciò che hanno dovuto vivere i miei, non si meritavano tanto odio. Ha vinto la giustizia, ha perso il giustizialismo». Così Matteo Renzi su twitter.

LA VICENDA

I coniugi Renzi non erano presenti in aula al momento della lettura della sentenza.

A comunicare la notizia dell'assoluzione è stato uno dei loro difensori, l'avvocato Lorenzo Pellegrini. La Corte d'appello ha assolto anche l'imprenditore Luigi Dagostino, soprannominato 'il re degli outlet', dall'accusa di false fatture: a suo carico resta la condanna per truffa (reato di cui non erano accusati invece i coniugi Renzi), calcolata in nove mesi. La Corte depositerà le motivazioni entro 90 giorni. In primo grado Tiziano Renzi e Laura Bovoli erano stati condannati dal Tribunale di Firenze a un anno e nove mesi di reclusione. Con loro era stato condannato a due anni Dagostino. Il processo verteva su due presunte fatture false emesse dalla Party srl (da 20mila euro più Iva) e dalla Eventi 6 srl (140mila euro più Iva), società imprenditoriali gestite dai coniugi Renzi. La truffa aggravata sarebbe stata commessa da Dagostino perchè avrebbe pagato i coniugi di Rignano sull'Arno (Firenze) per lavori inesistenti. Secondo l'accusa la fattura da 140mila euro per progetti di fattibilità su aree ricreative e per la ristorazione all'outlet del lusso 'The Mall' di Reggello (Firenze) sarebbe stata emessa per consulenze pagate ma non realizzate. L'altra fattura da 20mila euro risultava emessa dalla Party srl (unica fattura emessa nel 2015), società fondata da Tiziano Renzi (con il 40% della quote) e dalla Nikila Invest, srl amministrata da Ilaria Niccolai (60%), compagna dell'imprenditore Luigi Dagostino.

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