Incidente sul lago di Como, Manuela muore a 56 anni: «Volo di 40 metri con l'auto». Pompiere eroe salva il marito

Incidente sul lago di Como, Manuela muore a 56 anni: «Volo di 40 metri con l'auto». Pompiere eroe salva il marito
Incidente sul lago di Como, Manuela muore a 56 anni: «Volo di 40 metri con l'auto». Pompiere eroe salva il marito
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Martedì 2 Gennaio 2024, 22:44 - Ultimo aggiornamento: 22:57

Un'auto con tre persone a bordo è uscita di strada finendo nel ramo lecchese del lago di Como a Colico, nei pressi dell'Abbazia di Piona. I soccorsi arrivati sul posto hanno solo potuto constatare il decesso di una donna, mentre hanno iniziato a rianimare gli altri due passeggeri, un uomo di 79 anni portato all'ospedale di Gravedona e un sessantenne trasportato all'ospedale di circolo di Varese, entrambi in gravissime condizioni. Sul posto elisoccorso, ambulanze, squadre dei vigili del fuoco di Lecco, Sondrio e Como insieme ai sommozzatori e ai carabinieri di Lecco.

 

Chi sono la vittima e i feriti

La vittima dell'incidente è Manuela Spargi, 56 anni, residente nel Milanese. Con lei, a bordo dell'auto finita nel Lago di Como, si trovavano il marito di 60 anni, e un parente di 79 anni, anch'esso residente nel Milanese. I due uomini sono stati ricoverati in condizioni critiche negli ospedali di Gravedona (Como) e Varese. Proseguono le indagini per accertare se all'origine dell'incidente vi sia effettivamente stata una manovra errata, con l'auto finita in un dirupo per 40 metri prima di impattare con la superficie del lago. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecco.

 

Il volo giù da una scarpata

L'incidente è avvenuto nella strada dove si parcheggia per poi arrivare all'abbazia di Pione. L'autista, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo del veicolo, finendo giù da una scarpata e terminando la corsa nel lago. A intervenire per estrarre i corpi dall'abitacolo della macchina, secondo le prime ricostruzioni, è stato un vigile del fuoco appartenente al nucleo sommozzatori di Milano, fuori servizio, che si trovava nella zona. Testimone di quanto accaduto, si è tuffato immediatamente in acqua per soccorrere le persone a bordo riuscendo a estrarle dall'abitacolo.

I sommozzatori sono al lavoro per evitare che la vettura finisca nelle profondità del lago disperdendo carburanti e liquidi inquinanti.

 

Un volo di 40 metri

Vi sarebbe una manovra errata compiuta con l'auto nell'area di posteggio prima di arrivare all'abbazia di Piona, all'origine della tragedia avvenuta questo pomeriggio nella frazione di Colico, centro dell'Alto lago di Como, in provincia di Lecco. Gli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lecco, stanno lavorando principalmente sull'ipotesi della possibile errata manovra del conducente, anche se saranno le perizie tecniche a stabilire esattamente l'accaduto. La vettura ha compiuto un volo di circa 40 metri, finendo nelle acque del lago. I vigili del fuoco sono poi riusciti a imbragare il mezzo, per evitare che si potesse inabissare. L'auto con ogni probabilità verrà recuperata domani per essere poi sottoposta a perizie, al fine di ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto.

 

Il pompiere eroe salva i due feriti

Ha visto l'auto uscire di strada e finire nel lago di Como e immediatamente si è tuffato per salvare i passeggeri: Ivano Ghidoni, un sommozzatore dei vigili del fuoco di Milano fuori servizio di 45 anni, è stato testimone dell'incidente avvenuto oggi pomeriggio intorno alle 16 a Colico, nel Lecchese, ed è subito intervenuto. Ed è stato il suo intervento tempestivo che ha permesso di attivare immediatamente i soccorsi e di salvare due dei tre passeggeri, mentre la donna è deceduta sul colpo.

Ghidoni, in servizio al distaccamento di via Sardegna, era in visita all'abbazia di Piona con alcuni parenti quando ha visto la macchina, un minisuv, fare una manovra sbagliata per parcheggiare e finire giù da una scarpata fino in acqua ribaltandosi. Si è tuffato e ha estratto i tre passeggeri dall'abitacolo, uno era rimasto incastrato fra i sedili. Lui e i suoi familiari hanno iniziato il massaggio sui due uomini che erano in arresto cardiaco e ipotermia. Il più anziano è stato portato all'ospedale di Gravedona, il sessantenne a Varese dove è stato rianimato e ora si trova ricoverato in prognosi riservata.

 

Il pompiere: ce l'abbiamo messa tutta

"Ce l'abbiamo messa tutta": Ivano Ghidoni, vigile del fuoco di stanza al distaccamento di via Sardegna a Milano, racconta all'ANSA in questo modo come con la compagna anestesista rianimatrice ha estratto e soccorso tre persone finite con l'auto nelle acque gelide del lago di Como dopo un volo di decine di metri. "Eravamo andati fuori con la famiglia perché è il compleanno di mia suocera. Dopo aver mangiato lì vicino abbiamo visitato l'abbazia di Piona e quando stavamo andando via abbiamo sentito un rumore come di un masso che cadeva e poi un tonfo fortissimo" spiega.

Non era un masso ma il minisuv che era precipitato in acqua. "La gente ha iniziato a urlare dal parcheggio. Io ho chiamato il 112 e ho avvisato che stavo per intervenire". La zona era impervia, l'auto si era ribaltata ed era finita quasi completamente sott'acqua con fuori solo le ruote e il pianale. "Quando sono arrivato c'ero solo io. Ho pensato che ci fosse dentro qualcuno e ho cercato di aprire le portiere". La prima che si è aperta è quella posteriore. "Sono riuscito a estrarre la prima persona e a buttarla sul pianale. La mia compagna è una anestesista rianimatrice e ha iniziato il massaggio. In una situazione surreale è riuscita a gestire tre pazienti".

 

 

Una manovra coraggiosa

Mentre Debora Palmisano ha pensato a rianimare la prima persona, Ivano - che non è sommozzatore ma ha fatto il corso di autoprotezione in ambito acquatico e ha il brevetto di salvamento a nuoto - ha continuato a immergersi per estrarre tutti. "Non si riusciva a stare sotto molto perché l'acqua era fredda. Nel frattempo è arrivato un parente delle persone nell'auto che ha detto che erano tre" spiega. Anche con il suo aiuto hanno aperto la portiera del guidatore, dove si trovava una donna di 56 anni bloccata dalla cintura di sicurezza. Un pescatore ha fornito il coltello per tagliarla e riuscire a liberarla. Ancora più faticoso estrarre la terza persona che era incastrata fra i sedili. "Sono arrivati i soccorsi ma non potevano raggiungere il punto dov'era la macchina" e quindi i feriti sono stati portati con la barca a remi del pescatore al pontile più vicino, uno alla volta. "Spiace che una persona sia deceduta noi - conclude - ce l'abbiamo messa tutta".

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