Nel 2009 uccise con una raffica di proiettili Luigi Tommasino, consigliere comunale a Castellamare di Stabia e per questo Catello Romano, fu arrestato e condannato per omicidio a 20 anni di carcere, dopo un periodo trascorso al 41-bis, è stato sottoposto a un regime di sicurezza meno afflittivo. Ma in prigione, dapprima si è avvicinato al buddhismo, poi si è convertito all'Islam e nel frattempo ha deciso di studiare sociologia e di approfondire tematiche filosofiche.
Laureato con lode
Romano dopo aver trascorso 14 anni in detenzione, si è laureato con 110 e lode, ottenendo anche la menzione accademica, esponendo le sue conclusioni con una tesi in parte autobiografica in sociologia dal titolo «Fascinazione criminale», discussa anche alla presenza dell'Imam che lo sta accompagnando nel suo nuovo percorso religioso.
Gesti irrimediabili
Tra le pagine della tesi, il condannato ha anche confessato il duplice omicidio di Carmine D’Antuono e Federico Donnarumma, uccisi il 28 ottobre del 2008: "L’evento più violento, traumatico, irrimediabile della mia vita", scrive, affermando che in realtà Donnarumma non avrebbe dovuto ucciderlo, "non so perché, non l’ho capito e non me ne capacito ancora, ma sparai anche a lui".
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Fascinazione del criminale
La tesi di Romano è proprio incentrata sulla profonda fascinazione del criminale nei confronti dei giovani, come lui quando da camorrista uccise tre persone, nonostante da bambino volesse fare il poliziotto.