Benzina e diesel, in arrivo multe salate per i distributori che non espongono il cartello dei prezzi medi. Cosa cambia da agosto

Da agosto scatta l'obbligo di esporre il cartello con i prezzi medi per tutti i benzinai: chi non lo farà sarà costretto a pagare una multa salata. Le associazioni di categoria, però, continuano a chiedere un Qr Code invece del cartello.

Benzina e diesel, in arrivo multe salate per i distributori che non espongono il cartello dei prezzi medi. Cosa cambia da agosto
Benzina e diesel, in arrivo multe salate per i distributori che non espongono il cartello dei prezzi medi. Cosa cambia da agosto
di Giacomo Andreoli
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Luglio 2023, 16:31

Per i distributori di carburante sono in arrivo nuove regole ed obblighi, a partire dall'esposizione di un cartello con il prezzo medio regionale. Se non lo esporranno scatteranno delle multe molto salate. Una situazione potenzialmente esplosiva, in tempi in cui il prezzo di benzina e diesel sta salendo per dinamiche stagionali, ma sommandosi ai ricari degli ultimi mesi e all'eliminazione del taglio delle accise di inizio anno. Questo fa sì che al servito il prezzo medio abbia di nuovo superato la soglia dei due euro. Vediamo quindi nel dettaglio cosa cambierà da agosto per tutti i benzinai.

L'obbligo di cartelli sui prezzi per i benzinai

Scatterà probabilmente dal primo agosto l’obbligo per i gestori dei distributori di benzina di esporre i prezzi medi alla pompa. La cartellonistica andrà esposta entro due ore dall’apertura con «adeguata evidenza». Pena una sanzione (ridotta nel cammino parlamentare) che va da 200 a 2000 euro secondo il fatturato. Dopo 4 violazioni dell’obbligo scatta la sospensione dell’attività. La misura, stabilita dal governo con il decreto del 31 marzo scorso varato quando i prezzi superavano abbondantemente i 2 euro al litro in alcuni impianti, convince tuttavia poco l’unione petrolifera (Unem).

Mentre i consumatori plaudono alla trasparenza. Così se durante il caro-benzina chi faceva il pieno poteva contare sullo sconto delle accise arrivato a 30 centesimi, ora gli automobilisti a caccia di sconti dovranno puntare sul più economico self-service. L’ultima fotografia dell’Osservatorio prezzi vede il valore medio della benzina self service a 1,844 euro al litro, contro il “servito” a 1,981 euro.

Le modalità decise dal governo

A dare maggiori chiarimenti sulle modalità di attuazione della misura è una circolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy intanto. Dunque, i dati aggregati (nazionali per i distributori su autostrade e regionali per gli altri) verranno resi disponibili online, in formato aperto, ogni mattina in una sezione dedicata del sito Mimit. Ma attenzione, la trasparenza, si legge nella circolare, «privilegia la comunicazione dei prezzi in modalità self-service». Ciò vuol dire che se un benzinaio eroga sia con il servito sia con self-service dovrà esporre obbligatoriamente solo i prezzi self.

Chi sarà esentato dalle nuove regole

La stessa circolare contiene poi chiarimenti sul tema delle vigilanza e della sanzioni, specificando i casi in cui gli esercenti sono esonerati dall’aggiornamento del cartellone del prezzo medio.

Ad esempio se gli impianti effettuano un turno domenicale o festivo con la presenza dell’addetto sono tenuti ad aggiornare il cartello, mentre sono esonerati nel giorno feriale di recupero.

Intanto ieri l’Antitrust ha chiuso l’indagine conoscitiva, avviata a gennaio, sui prezzi dei carburanti. E tra le osservazioni dell’Autorità c’è il confronto con i prezzi europei. «Rispetto al resto dell’Ue, l’Italia è tra i Paesi in cui i prezzi al dettaglio di benzina e gasolio sono più alti: ciò e dovuto all’incidenza della componente fiscale, più elevata rispetto alla media europea». Di converso, ha aggiunto, «la componente del prezzo industriale e tra le più basse all’interno dell’Ue».

Dunque, «si ricava da tale andamento», dice l’Autorità, «che gli shock di prezzo avvenuti nelle fasi più propriamente internazionali della filiera petrolifera, a partire dal 2022, sono stati ben assorbiti nel contesto nazionale rispetto a quanto osservabile nel resto del continente europeo». Poi qualche dubbio sui vantaggi che i consumatori possono avere dalla svolta dei prezzi medi.

«Gli interventi volti a garantire la correttezza delle informazioni al pubblico vanno nella direzione di aumentare la trasparenza». Di contro, conclude, «l’obbligatoria indicazione del prezzo medio rispetto ad ampie aree geografiche - regionale per la rete ordinaria, nazionale per quella autostradale - non sembra poter garantire alcuna sostanziale utilità per i consumatori, visto l’ambito locale di scelta dell’impianto di rifornimento».

La possibile sostituzione con il Qr Code

Nel frattempo le associazioni di categoria che rappresentano i benzinai continuano a protestare, chiedendo che la nuova cartellonistica sia sostituito da un Qr Code che rimandi a tutti i prezzi, da vedere con lo smartphone. Questo, dicono, per non confondere gli utenti sul fatto che in alcuni casi i prezzi alla pompa possono superare la media per vari motivi e creare quello che chiamano «un effetto distorsivo» a colpo d'occhio. Su questo il ministro delle Imprese Adolfo Urso e il sottosegretario allo stesso ministero, Massimo Bitonci, hanno aperto, spiegando che si potrebbe fare una valutazione in corso d'opera. Ma per ora nulla cambia rispetto alle nuove regole varate.

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