L’Agenzia italiana del Farmaco si era già pronunciata e ora tocca al Comitato Tecnico Scientifico dire la sua sull’utilizzo del vaccino Astrazeneca per i giovani. Le raccomandazioni del Cts si annunciano non diverse da quelle dell’Aifa secondo cui il farmaco è raccomandato per soggetti over 60. Già nei mesi scorsi il ministero della Salute in una circolare aveva raccomandato l’uso di Astrazeneca per gli over 60 dicendo anche che «il profilo beneficio-rischio è più favorevole all’aumento dell’età». Nelle regioni è però esplosa la "moda" dell’Open day aperti anche ai giovani sopra i 18 anni, e a volte anche sotto, e sono aumentati i rischi per i giovani, soprattutto per le giovani donne.
LA SITUAZIONE - Dopo la morte della giovane Camilla Canepa e il registrarsi di numerosi casi anche se meno gravi, ci si attende ora una stretta per evitare che regioni vadano ancora in ordine sparso. I vaccini a RNA messaggero, come Pfizer e Moderna, verranno riservati a giovani e giovanissimi mentre le scorte di AZ potranno servire per l’eventuale terza dose.
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I RICHIAMI - Si apre però ora il problema della seconda dose per le migliaia di giovani che hanno fatto la prima nei tanti Open Day. Nel Cts, che a breve fornirà al governo un parere frutto della sintesi tra le varie tesi, ci si muove con cautela. Secondo alcuni esperti eventi trombotici, come quelli che hanno portato alla morte della giovane di Sestri Levante, possono eventualmente manifestarsi solo al momento della assunzione della prima dose e quindi che la seconda possa avvenire con ancora minor rischi.
COSA CAMBIA - A breve arriverà comunque un’indicazione del Cts molto più stringente della precedente sulle fasce di età nella quale somministrare i doveri tipi di vaccino. È comunque più che probabile che non ci sarà alcun divieto di somministrazione di Astrazeneca sotto i 60 anni, ma resterà la raccomandazione all’utilizzo di altri vaccini e il rinvio alla valutazione del medico di base.
Per raggiungere giovani e giovanissimi con il siero dovrà invece essere ripensata la campagna vaccinale, e anche in fretta se non si vuol correre il rischio di ritrovarsi a settembre a dover chiudere scuole e università.