SAN BENEDETTO Villette diventate condomini con conseguente aumento degli abitanti. Un’espansione che però non sarebbe andata di pari passo con la realizzazione di verde e parcheggi. Quanto accaduto nella zona sud della città precisamente nel quadrilatero centrale di Porto d’Ascoli, tanto che si annunciano ricorsi e un percorso costellato di carte bollate.
L’iter
Scoppia il nodo del Piano di recupero approvato nel lontano 1983 e scaduto nel 1993.
Situazione che aprirebbe le porte a ricorsi. Soprattutto da parte di coloro che abitano a ridosso di questi nuovi condomini e che si sono visti spuntare come funghi palazzine senza alcun servizio al seguito, quindi prive di zone sosta e di parchi. Soprattutto i parcheggi sono gli standard più tangibili di cui i vicini si trovano a dover fare i conti ogni giorno non trovando più spazi dove parcheggiare la propria auto a fronte di un aumento degli abitanti.
La difesa
Il Comune si difende sostenendo che con il trascorrere dei dieci anni sarebbero scaduti gli standard pubblici ma non le disposizioni di edilizia privata. Come a dire si possono continuare a realizzare condomini e palazzi al posto delle villette, ma non è obbligatorio realizzare verde e parcheggi. «Essendo in corso la redazione del nuovo Piano urbanistico generale – afferma l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli – le criticità rilevate saranno risolte all’interno nel nuovo strumento urbanistico». Al riguardo il consigliere Canducci fa notare come nessuna sentenza parli di tale differenza, di conseguenza questa situazione sarebbe illogica non potendo realizzare standard pubblici in base agli abitanti presenti attualmente. «La Soprintendenza- afferma Canducci - ha definito come in quello spazio non ci sia più nulla di storico trattandosi di una zona di completamento chiamata a rispettare i parametri. C’è un deficit standard».