Il Piceno perde mille abitanti in dieci mesi. Il saldo negativo tra nascite e decessi è la causa principale

Una veduta di Ascoli
Una veduta di Ascoli
di Luca Marcolini
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Mercoledì 11 Gennaio 2023, 01:35

ASCOLI - Si nasce poco, si muore troppo. E alla fine, nel Piceno, i conti non tornano. O meglio, non sono positivi sul fronte demografico. La popolazione della provincia ascolana, in linea con quella della stragrande maggioranza dei Comuni (fatta eccezione per 7 casi), scende ancora, come confermano in maniera spietata le tabelle dell’Istat aggiornate allo scorso mese di ottobre.

Basti pensare che l’intero territorio piceno, tra il 1 gennaio e il 31 ottobre dell’anno appena concluso, vede ancora un segno meno rispetto al numero di abitanti, passando da 202.365 a 201.249. Ovvero 1.116 residenti in meno. Un numero che è figlio della ormai acclarata crisi di nascite (forse con la complicità delle difficoltà economiche) e del consistente numero di decessi e che rispecchia l’andamento delle città e dei paesi del territorio, partendo dalle nascite di Ascoli e San Benedetto, che nei 10 mesi tra gennaio e ottobre si attestano rispettivamente a 202 e 228, a fronte di una mortalità che si attesta nel capoluogo a 549 decessi, così come nella città rivierasca fa registrare un dato di poco inferiore con 533 persone decedute. Ma anche nei piccoli Comuni il rapporto è nettamente sbilanciato (a Montegallo nessun nato nel periodo di riferimento). E proprio il saldo negativo nascite-morti affiora dalle statistiche come principale colpevole di questa emorragia demografica, salvo casi come quello di Folignano, dove il calo è importante, con 101 residenti in meno in 10 mesi, ma deriva sostanzialmente da un saldo negativo tra iscrizioni e cancellazioni per spostamenti da e verso altri Comuni. 

La tendenza, sostanzialmente, è quella che riguarda anche molte altre zone in Italia: nel Piceno la popolazione scende. E in molti Comuni a condizionare questo calo degli abitanti è in primis il calo delle nascite. Sempre meno rispetto ai dati costanti o addirittura in aumento per quel che riguarda i decessi. E se la popolazione picena scende in 10 mesi, dal 1 gennaio 2022 al 31 ottobre dello stesso anno, di 1.116 residenti, passando da 202.365 a 201.249, è soprattutto perché a fronte di 992 nati in questo stesso periodo ci sono stati 2.290 morti. Con un saldo negativo di 1.298 unità. Confermando dunque, che invece il rapporto iscrizioni-cancellazioni per spostamenti risulta in attivo di 182 unità visto che il calo demografico si attesta, come detto, su 1.116 abitanti. 

A confermare il peso negativo della denatalità ci sono i dati dei singoli Comuni. In nessun caso ci sono saldi positivi con nascite superiori alle morti, ma soprattutto nei centri più grandi come Ascoli e San Benedetto è evidente come le poche nascite stiano contribuendo in maniera incisiva sullo spopolamento: ad Ascoli, dove la popolazione è scesa tra gennaio a ottobre da 46.085 sotto quota 46mila, attestandosi su 45.640 abitanti (con calo di 445 unità), ad incidere nettamente è proprio il saldo negativo tra le 202 nascite e le 549 morti, con la perdita per la denatalità di ben 347 abitanti. Anche a San Benedetto, seppure il calo di popolazione sia contenuto in sole 30 unità in meno essendo passati da 47mila a 46.970 abitanti, si registra un forte divario tra nati e morti, con 228 nascite a fronte di 533 decessi, con saldo negativo di 305 persone. Ma anche i piccoli Comuni hanno numeri molto bassi relativi alle nascite. Con nessun nato tra gennaio e ottobre, come detto, a Montegallo. Decisamente diversa, invece, la situazione a Folignano, dove il calo di popolazione è importante, essendo passati – sempre secondo il dato aggiornato dell’Istat – dagli 8.872 abitanti di gennaio 2022 agli 8.771 del successivo mese di ottobre con un calo quindi di 101 residenti. Ma in questo caso ad incidere non sono le nascite (con 47 nati rispetto a 53 morti), ma iscrizioni e cancellazioni per trasferimenti o altri motivi. 

Sono complessivamente sette, invece, i Comuni del Piceno in controtendenza (seppur con numeri positivi contenuti) che fanno registrare un incremento della popolazione: Cupra Marittima con 47 abitanti in più, Monteprandone con 20 residenti in più, Ripatransone con incremento di 16 abitanti e poi aumenti che si contano sulle dita delle mani per Colli del Tronto, Cossignano, Montefiore dell’Aso e Spinetoli.

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