Le motivazioni
L’imprenditore sambendettese non si è mosso tanto per andare a consegnare gli aiuti, quelli, si spera, arriveranno nei prossimi giorni dalla popolazione di Colonnella e da tutto il Piceno, grazie a tutte le persone di buona volontà che vorranno aiutare chi scappa dalla guerra. Quanto, piuttosto, il suo viaggio della speranza serve a creare un canale umanitario, un corridoio e conoscere di persona dove poter mandare gli aiuti. «Qui - spiega Forlì - hanno bisogno soprattutto di soldi e medicine». Soldi per le bollette che anche in Romania hanno subito un’impennata a causa dell’aumento dei prezzi dei combustibili e dell’elettricità e medicine perché chi fugge dalla guerra non porta con sé nulla o quasi. «Suor Adriana - spiega ancora Forlì accoglie circa 75 persone di media: hanno la cucina e si occupano di loro ma la situazione è veramente drammatica».
La situazione
Al confine chi gestisce le operazioni è la Croce Rossa. «La Croce Rossa Sta facendo un lavoro strepitoso, dando un the caldo, una zuppa ed altro a tutta la gente che è ferma qui da ore e viaggia da giorni» nota Forlì che sta proprio in queste ore rientrando da un viaggio durato oltre 30 ore. Un’esperienza allucinante che vede persone, che fino al 24 febbraio conducevano una vita normale, catapultati un secolo indietro. Ora Forlì insieme a tutto il gruppo di Bella Colonnella si metterà in moto. Ha già in tasca l’Iban del monastero e farà sicuramente tutto quanto gli sarà possibile per raccogliere fondi e sensibilizzare alla donazione e all’impegno in questo omento difficilissimo per l’Europa dove ognuno è chiamato a fare la sua parte per sconfiggere la cultura della morte.