Turismo, effetto elastico a San Benedetto: bene gli stranieri, gli italiani tornano all'estero

L'omaggio di Coldiretti ai turisti presenti sulla spiaggia
L'omaggio di Coldiretti ai turisti presenti sulla spiaggia
di Laura Ripani
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Giovedì 3 Agosto 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 15:33
SAN BENEDETTO - In economia si chiama “effetto elastico” ed è quello che sta accadendo non solo a San Benedetto ma a un po’ tutta la riviera Adriatica: «rispetto all’anno scorso - spiega il presidente dell’Assoalbergatori Nicola Mozzoni - aumentano gli stranieri in arrivo ma diminuiscono gli italiani».


Le motivazioni


Tutta colpa - o merito - della fine del Covid. «L’anno scorso - fa notare ancora l’imprenditore turistico - giugno ha scontato ancora il Covid con la necessità del green pass. Gli italiani così hanno deciso di fare le vacanze domestiche e non si sono allontanati dalla madrepatria. Quest’anno, invece, a farli restare a casa è stato un giugno da dimenticare tra alluvioni e giornate improponibili per la spiaggia. Così, sostanzialmente, questi due mesi si equivarranno in quanto a presenze. Non abbiamo ancora i dati definitivi ma la tendenza è quella». Luglio però sembra aver rialzato la testa. «Ecco che abbiamo notato l’effetto elastico - continua Mozzoni -: gli italiani hanno deciso di tornare oltre i confini nazionali ma anche gli stranieri lo stanno afcendo così che sono tornati sulle nostre spiagge. I conti li faremo quindi alla fine e a mio avviso sarà proprio settembre a fare la differenza. Certo è che le nostre campagne promozionali sono state decisive per riuscire ad attrarre i turisti».

Al nord va peggio

L’Adriatico del nord infatti non sta andando troppo bene.

A Rimini c’è chi si lamenta per la mancanza di avventori sotto gli ombrelloni mentre qui in Riviera si assiste a una doppia situazione: nei primi stabilimenti i posti sono tutti venduti per l’intera stagione ma poiché si tratta di avventori locali o, al massimo, delle città vicine, si riempiono solo nel weekend quando anche sambendettesi non lavorano; a Porto d’Ascoli, nei pressi degli hotel che segnano peraltro il sold out, c’è l’affollamento tipico delle spiagge agostane. Quelle libere invece sono praticamente deserte. Il turismo sambenedettese anche pendolare, evidentemente, è abbastanza “comodo” e se proprio deve stare al mare lo fa saltuariamente ma non lesina magari sul pranzo servito al tavolo e sui servizi degli chalet. Quelli che mancano, peraltro, in tutta la città. Stupisce, ad esempio, che non vi sia un servizio igienico neppure chimico, sui 4 chilometri di lungomare e tutti, compresi anziani e mamme con bambini, evidentemente si servono del mare o della spiaggia in caso di necessità. I più educati magari ne approfittano per un caffè o una birra nello stabilimento più vicino o in un bar.


I bagni pubblici


Certo è che anche i bagni pubblici in centro, chiusi da anni, non offrono un bel servizio, tanto che ci sarebbe l’intenzione trasformarli in Ufficio turistico. E pure alla stazione l’utilizzo dei wc era diventato a pagamento per evitare l’uso da parte di tossicodipendenti e barboni.
 

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