San Benedetto, sbarre di ferro trappole
per i bagnanti: «Ma nessuno fa nulla»

San Benedetto, sbarre di ferro trappole per i bagnanti: «Ma nessuno fa nulla»
di Emidio Lattanzi
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Martedì 20 Agosto 2019, 10:00

SAN BENEDETTO - Un pericolo reale che però sta a cuore a pochi. Da un mese esatto sono a pochi metri dalla riva del mare. Pericolosi pezzi di ferro, in parte interrati a causa delle mareggiate, che sono comparsi il 20 luglio scorso nell’area che si trova alle spalle della vasca di colmata, a tre o quattro metri di distanza dalla riva. 

Sta per affogare, in tanti credono ad uno scherzo poi la mobilitazione

Si tratta di un’area interdetta alla balneazione dove in realtà, anche in virtù della scarsa segnalazione dell’ordinanza, il bagno lo fanno in molti. Quei pezzi di ferro, che sarebbero residui di una o più nasse finiti per seminterrarsi sotto il pelo dell’acqua, rappresentano così un notevole pericolo. 
Così è stato un operatore della zona, Salvatore “Sasà” Iuorio, a prendere l’iniziativa e, all’inizio, ha segnalato la situazione ma si è trovato di fronte ad un rimpallo di responsabilità nel senso che non si capiva chi dovesse procedere alla rimozione con il risultato che nessuno si è presentato. 
 
«Abbiamo appurato - spiega Iuorio - che quel lavoro dovrebbe essere fatto dal Comune che però ci rimanda alla Capitaneria che, a sua volta, ci rimanda al Comune». Insomma da un mese quei ferri sono lì. Iuorio stesso ha provato a spostarli ma sono pesanti e difficile da “sradicare” dalla sabbia. 

Nei giorni scorsi ha anche lanciato un appello sui social per trovare sambenedettesi che potessero dargli una mano a portare via quel pericolo ma non si è presentato nessuno. Così non gli è rimasto altro da fare che piazzare, di proprio spontanea volontà, una boa per segnalare la presenza di quel pericolo ed evitare che qualcuno possa farsi male in attesa che si trovi l’ente preposto a rimuovere quell’ostacolo. Ma della rimoznione ancora non si vede cenno»
«È una situazione incredibile - spiega Salvatore Iuorio - con poco lavoro e i mezzi necessari si eliminerebbe un pericolo non indifferente eppure nessuno sembra muoversi». Per ora, ad evitare il peggio, c’è quella boa ma è evidente che non può rappresentare una situazione definitiva. Oppure si aspetta che termini la stagione estiva (mancano poche settimane) per poi... rimandare la questione al prossimo anno.

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