SAN BENEDETTO - La Medicina d’urgenza del Madonna del Soccorso di notte rimarrà chiusa. Nessun reparto andrà in aiuto del Pronto soccorso, che a questo punto vedrà aumentare i tempi di attesa e rischiare di andare in tilt. Quanto emerso dalla riunione svoltasi ieri pomeriggio nella sala convegni del Madonna del Soccorso.
Il problema era sorto per i turni di notte. A oggi ci sono due medici al Pronto soccorso e uno a Medicina d’urgenza durante il giorno, ma di notte la Murg rimarrebbe scoperta così si era pensato, per un periodo di qualche settimana, di chiedere “una mano” agli altri reparti, quindi intercettare medici che già sono di guardia, affinché coprissero il turno notturno anche all’emergenza. Argomento a cui è stata dedicata una riunione svoltasi ieri pomeriggio, convocata dalla direzione dell’Av5 alla presenza dei primari di tutto l’ospedale ma nessuno ha dato la disponibilità a prestare i propri medici. Situazione che porterà al ridimensionamento della Murg ma soprattutto che manderà in tilt l’intero Pronto soccorso.
Oggi a Medicina d’urgenza approdano tutti quei pazienti che sono in reparti come Gastroenterologia o Oncologia che non hanno posti letto, ma soprattutto quelli più gravi del Pronto soccorso. Un modo anche per sollevare quest’ultimo reparto che troppo spesso vede pazienti attendere ore prima di essere visitati e presi in carico. Solo nella giornata di ieri alla Murg erano ricoverati sei pazienti cardiologici e quattro neurologici.
«Da parte mia ci sarà il massimo impegno – ha affermato il direttore dell’Area vasta 5 Cesare Milani – e mi metterò al lavoro fin da ora per intercettare medici dalle cooperative. Ci vorrà qualche settimana anche per stilare una convenzione. Credo che almeno per il mese di novembre si dovrà stringere i denti, ma entro fine anno spero di poter riaprire la Murg anche di notte».
«In questi anni del mio mandato - chiude Milani - abbiamo fatto di tutto e di più per sopperire alla carenza dei medici nell’emergenza ma purtroppo non ci sono professionisti e ora hanno riaperto le specialistiche ma ci vorranno anni prima di avere nuovi medici laureati. In prospettiva ci sono anche nuovi concorsi ma li abbiamo banditi anche in passato e senza successo, proprio perché nessuno risponde».