SAN BENEDETTO - Tutta colpa del pennello sull’Albula che ha sconfitto l’erosione. Gli chalet che hanno dovuto smantellare diverse file di ombrelloni avrebbero infatti inconsapevolmente occupato i metri di spiaggia regalati dall’Adriatico.
La difesa
Metri che erano stati sottratti quando il mare veniva eroso e loro continuavano a pagare i canoni demaniali su uno spazio che non avevano. Sarebbe questa la «tesi difensiva» dei concessionari che sono stati visitati dalla Capitaneria in piena stagione turistica. Chalet ai quali ieri si sono aggiunti anche tutti quelli dalla prima alla decima concessione. Ma mentre i concessionari fanno i conti con le metrature, anche l’amministrazione si difende perché è stata coinvolta. Ieri il vice sindaco Tonino Capriotti e l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli, accompagnati dai dirigenti dell’ufficio demanio, hanno incontrato il comandante della Capitaneria Marco Macini per poi riunire d’urgenza una giunta e riferire ai colleghi. «L’amministrazione - si legge dunque in una nota del Comune - prende atto degli esiti dei controlli sin qui svolti su alcune concessioni balneari e pur comprendendo il forte disagio causato agli operatori fa comunque notare che le concessioni demaniali non sono suscettibili di ampliamento in mancanza dei relativi presupposti. Presupposti che allo stato attuale gli uffici competenti hanno precisato non sussistere».
Le responsabilità
«Pertanto l’amministrazione - si legge ancora - respinge con forza qualsivoglia tentativo di voler individuare responsabilità nel proprio operato.