Commerciante pestato a sangue, 6 arresti per tentato omicidio: retata all’alba tra Marche e Abruzzo

Il blitz dei carabinieri ieri mattina
Il blitz dei carabinieri ieri mattina
di Lara Facchini
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Martedì 31 Ottobre 2023, 01:40 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 08:22

SAN BENEDETTO - Tentato omicidio. È questa l’accusa a carico di sei persone (un sambenedettese, un calabrese con gravi precedenti penali alle spalle e un cittadino di Martinsicuro) finite agli arresti. Alle 4 del mattino del 2 agosto il 112 ricevette la telefonata del titolare di un night club di Martinsicuro per l’aggressione ai danni di un cliente, un commerciante quarantenne di San Benedetto.

Sei contro uno, una violenza brutale dopo un litigio.

I malviventi accerchiarono il commerciante e lo aggredirono con calci e pugni, colpendolo anche con delle sedie, all’esterno al locale. Il sambenedettese ne uscì vivo per miracolo. Una prognosi di 90 giorni a causa delle gravi ferite riportate in seguito al pestaggio.

Gli approfondimenti clinici e gli esami diagnostici hanno consentito di assodare come le lesioni, in particolare quelle alla testa, potevano essere letali. La vittima è riuscita a salvarsi grazie ad una chiamata al 112 effettuata dal titolare del locale, ma all’arrivo dei militari non c’era più traccia degli aggressori, fuggiti quando hanno capito che stavano arrivando le forze dell’ordine. I sei aggressori sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio. 


Il blitz


Il blitz dei carabinieri è scattato alle prime luci dell’alba di ieri. I carabinieri della compagnia di Alba Adriatica coadiuvati in fase esecutiva dal reparto di competenza territoriale di San Benedetto e da un elicottero del nucleo di Pescara hanno compiuto i sei arresti, nell’ambito dell’operazione chiamata”‘Diamante”. Cruciali sono state le testimonianze di alcuni testimoni oculari, delle analisi dei filmati del sistema di videosorveglianza del locale nonché i i tabulati di traffico telefonico di vittima e aggressori, oltre ovviamente alla documentazione medica che ha riferito quanti e quali colpi sono stati sferrati all’uomo.


La perquisizione


Nel corso della perquisizione a casa degli indagati eseguita dopo l’arresto sono stati rinvenuti, grazie all’unità cinofila dell’arma, un fucile a canne mozze calibro 12 con matricola abrasa e due pistole una delle quali a matricola abrasa, insieme ad un involucro contenente dieci grammi di cocaina. Armi e droga erano stati seppelliti in un terreno adiacente all’abitazione di uno degli arrestati, in via Diaz a Porto d’Ascoli. I carabinieri hanno agito nel quartiere Salaria e anche a nord di San Benedetto, nei pressi di piazza Garibaldi.
 

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