Ex funai, canapini e retare
fanno rivivere la storia della marineria

Le quattro ex retare premiate dal sindaco Gaspari
Le quattro ex retare premiate dal sindaco Gaspari
2 Minuti di Lettura
Martedì 3 Febbraio 2015, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 16:51

SAN BENEDETTO - Oltre 150 bambini degli Istituti scolastici cittadini autorità e numerosi cittadini hanno preso parte, questa mattina, alla “Festa dei Funai” organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Circolo dei Sambenedettesi e l’associazione “Amici di via Laberinto”.

La cerimonia si è tenuta tra via Laberinto e viale Secondo Moretti.

Proprio in via Laberinto uomini e donne che hanno svolto questi antichi e duri mestieri hanno raccontato o fatto vedere come si filava la canapa e si tessevano le reti. L’ex funaio Domenico Nico ha spiegato ai bambini che il mestiere di canapino iniziava all’età di 10 anni ed era un lavoro duro e misero. Ha anche ricordato che, nella filiera della produzione di funi e reti, un ruolo speciale era ricoperto dalle donne.

“L’economia marinara sambenedettese – ha dichiarato Nico – l’hanno fatta le donne: da un lato crescevano i figli e dall’altro lavoravano per mantenere la famiglia quando il marito pescatore era lontano da casa”. La presidente del Circolo dei Sambenedettesi Benedetta Trevisani ha raccontato ai bambini la vita che si faceva in via Laberinto. “E’ una delle vie più antiche di San Benedetto – ha detto Trevisani – oggi silente e abitata da pochi, ieri sonora e rumorosa piena delle chiacchiere e dei giochi dei bimbi, dei pettegolezzi delle donne che si mettevano davanti alle porte di casa e filavano la rete. E sono proprio le donne che, nell'ambito dei mestieri legati alla filatura dello spago, hanno creato una piccola economia sulla quale si è basato il progresso di San Benedetto”.

Al termine alle ex retare Vittoria Giuliani, Gilda Giuliani, Vittoriana Mattioli e Pacifica Romani sono state consegnate una medaglia e una pergamena come ringraziamento per l’opera culturale che svolgono finalizzata a far rivivere e far conoscere l’antica figura della retara.

© RIPRODUZIONE RISERVATA