SAN BENEDETTO - «Sono state desecretate le commissioni della P2 e della Gladio, mentre noi secretiamo un consiglio sullo stadio». Parole del consigliere Tonino Capriotti che fa capire il clima dell’assise, svoltasi giovedì sera, riguardante il dossier sui lavori allo stadio Riviera delle Palme.
Tra «sceneggiate napoletane» come le ha definite il consigliere Marco Curzi e l’accusa di «processi alle intenzioni» come ha tuonato il capogruppo Giorgio De Vecchis, così l’appellativo di «vetrine elettorali» come ha detto il presidente Giovanni Chiarini, è andata in scena la relazione, votata all’unanimità dall’assise, che sarà inviata alla Procura della Repubblica, alla Corte dei conti e all’Anac.
Lo scontro
Parlare di scintille è dire poco riferendosi alla discussione che ha preceduto l’assise a porte chiuse dedicata alla relazione emersa dalla commissione di indagine sullo stadio, chiamata a fare luce sui lavori realizzati sul manto erboso e ancora da saldare per 600mila euro. Dossier la cui discussione è stata secretata ma a precedere la chiusura delle porte della sala consiliare è stato uno scontro durato oltre un’ora. Ad aprire i lavori 40 minuti di riunione tra i capigruppo dove è stato sviscerato il parere firmato dal segretario generale facente funzione Tonino Rosati il quale ha supportato la discussione a porte chiuse dicendo: «Per evitare che la trattazione palese della relazione possa rivelarsi pregiudizievole rispetto alla tutela degli interessi patrimoniali dell’ente e confliggere con la riservatezza elle persone fisiche».
La discussione
Intorno alle 22.30 è iniziata la discussione del dossier dal quale emerge come i lavori allo stadio siano stati eseguiti senza un forte controllo da parte del Comune che avrebbe dovuto essere più vigile ma tanto era l’entusiasmo di fronte a un imprenditore pronto a investire su un bene come lo stadio, così come il rimpallo di responsabilità tra amministratori e dipendenti comunali emerso dalle audizioni. Quindi iter non al massimo della trasparenza. È stato Gabrielli ad annunciare che il dossier sarà portato all’attenzione della magistratura ordinaria e contabile oltre che dell’Anac. Non è mancata la preoccupazione espressa da Capriotti che ha detto: «Mi dicono che acqua e luce sono state chiuse al Riviera delle Palme, chi si occupa della manutenzione del manto erboso? Non vorrei che alla fine ci ritrovassimo con un bene pubblico rovinato».