SAN BENEDETTO - La campagna vaccinale autunnale si terrà anche in via Vittorio Veneto presso l’edificio di Di Serafino di cui il Comune possiede la proprietà del primo piano. Dietro richiesta avanzata dall’Area vasta 5 l’amministrazione ha risposto mettendo a disposizione questo locale attraverso una delibera approvata nel corso dell’ultima giunta.
Il nodo personale
Intanto al Madonna del Soccorso aumentano le difficoltà con l’Hospice che da ieri ha bloccato i ricoveri e il Pronto soccorso sempre più in affanno per smistare la mole di lavoro. E proprio nel fine settimana è atteso in città il governatore Francesco Acquaroli per il sopralluogo alle aree indicate per la realizzazione del nuovo ospedale. Lo scorso 12 luglio il direttore dell’Area Vasta 5 Massimo Esposito aveva presentato all’amministrazione comunale una richiesta per poter utilizzare un locale comunale per tre mesi rinnovabili, quale supporto per effettuare le vaccinazioni, visto il rapido aumento dei casi Covid a livello locale.
I locali
Da qui la messa a disposizione da parte del Comune del primo piano dell’edificio di via Veneto, una traversa di via Pizzi, a ridosso della chiesa della Madonna della Marina, visto che l’immobile risulta appartenente al patrimonio comunale e attualmente non viene utilizzato. L’obiettivo dell’Asur è quello di mettere a disposizione dei cittadini più punti vaccinali dove rivolgersi per le nuove vaccinazioni anti Covid in vista della campagna autunnale in fase di predisposizione così il locale, attualmente non utilizzato per fini istituzionali può essere concesso a titolo di comodato gratuito per il periodo richiesto.
La chiusura
Al Madonna del Soccorso, intanto, si sta assistendo alla chiusura dell’Hospice per mancanza di personale a partire dai medici, reparto inaugurato solo tre anni fa e che già non riesce più a rimanere aperto ed essere da supporto alla Medicina e all’Oncologia. Ieri mattina sono stati respinti due ricoveri provenienti dal Mazzoni e tutti i reparti del nosocomio sambenedettese sono stati allertati per non indirizzare più pazienti presso l’Hospice. Una situazione di grande difficoltà annunciata da settimane e sfociata in tutta la sua gravità e sempre legata alla carenza di personale.