«Fa troppo caldo, rimaniamo a casa». Gli anziani disdicono le prenotazioni a San Benedetto, l'allarme degli albergatori

La Riviera delle Palme
La Riviera delle Palme
di Marco Braccetti
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Venerdì 28 Luglio 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:17

SAN BENEDETTO - «Fa troppo caldo per venire in vacanza, annulliamo la nostra prenotazione». Durante questo torrido luglio, alcuni hotel sambenedettesi sono stati alle prese anche con cancellazioni dovute all’emergenza legata al caldo. Coinvolti soprattutto anziani, in un trend davvero anomalo. Per il presidente dell’associazione albergatori, Nicola Mozzoni, finora questa situazione non ha inciso sui flussi complessivi delle presenze. «Parliamo di casi limitati ma che, effettivamente, fanno un certo rumore - sottolinea il titolare dell’Hotel Relax -. Siamo al paradosso: a giugno, il nostro lavoro è stato complicato dal maltempo mentre a luglio, da un eccesso di sole». 

 


 
In ogni modo: le camere disdette sono rientrate immediatamente sul mercato e, anche grazie ad Internet, sono state praticamente subito riassegnate con nuove prenotazioni. Insomma: c’è chi ha preferito anche perdere qualche soldo della caparra, pur di evitare un soggiorno ritenuto (a torto o a ragione) potenzialmente disagevole, visto il meteo estremo. «Ma vorrei sottolineare che c’è stato anche un movimento opposto - rimarca ancora Mozzoni -. Ossia degli ospiti che hanno prenotato da Roma o Milano: metropoli dove l’afa può essere davvero insopportabile. Per loro, la nostra città viene vista come un’ottima meta per sfuggire dal caldo opprimente, se non altro perché abbiamo il mare».

Per il mese che si chiude lunedì, gli albergatori possono già tracciare un bilancio molto positivo. Fin qui il passato, ma che prospettive ci sono per agosto? «Ferragosto tutto-esaurito come sempre, mentre per la prima settimana notiamo qualche difficoltà in più» dice ancora il presidente. Di cosa si tratta? In base all’analisi dell’AssoAlbergatori, generalmente in questa fase le prenotazioni per inizio agosto erano già chiuse da almeno 15 giorni e la domanda era superiore all’offerta. Mentre, attualmente, ci sono ancora camere libere e le richieste languono. «Ecco - sottolinea per concludere Mozzoni - in questo caso, se qualcuno dovesse scegliere di non venire da noi per uno scrupolo legato al caldo, la differenza si farebbe sentire, perché con poca domanda, una camera in meno sarebbe una camera persa. Ma, ripeto, le situazioni legate all’emergenza-caldo sono complessivamente limitate». 

Fiaccate anche le prenotazioni nei ristoranti 
 

Più che negli hotel, gli effetti del solleone africano si son fatti sentire altrove. Infatti la canicola opprimente di questo mese ha inciso sulle attività legate alla ristorazione, soprattutto quelle degli chalet. Spossate dal caldo, molte persone hanno avuto poca voglia di concedersi pranzi o cene consistenti: meglio cose leggere, consumate non all’aperto ma in spazi refrigerati. Dunque tanti pasti d’asporto (soprattutto insalatone o macedonie) mentre poca pasta, ancor meno se condita con sughi elaborati. Alcolici col contagocce, meglio l’acqua minerale. Un trend che, ovviamente, ha ridotto gli incassi. Ora che il termometro sta rientrando su temperature più consone all’estate mediterranea, le cucine possono tornare a sfornare le consuete sfiziosità.
 

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