«Dovranno pagare i nostri chalet a prezzo di mercato»: l'ultima battaglia dei balneari dopo la conversione in legge del Ddl Concorrenza

«Dovranno pagare i nostri chalet a prezzo di mercato»: l'ultima battaglia dei balneari dopo la conversione in legge del decreto
«Dovranno pagare i nostri chalet a prezzo di mercato»: l'ultima battaglia dei balneari dopo la conversione in legge del decreto
di Laura Ripani
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Giovedì 4 Agosto 2022, 02:55

SAN BENEDETTO - I più utopisti sperano nel nuovo governo, che azzeri la legge sulle evidenze pubbliche delle concessioni balneari; i più realisti, al contrario, cercano un paracadute per i propri investimenti.  È passata in terza lettura ieri con 161 sì e 21 no al Senato il Ddl Concorrenza che dunque, è legge (promulgazione massima entro un mese ndr).


I contenuti


Come è noto, all’interno del provvedimento, c’è la cosiddetta messa all’asta degli chalet. «Siamo stati merce di scambio con l’Europa affinché arrivino i fondi del Pnrr, siamo stati la “garanzia” richiesta, e il governo non si è fatto scrupolo di mettere in mezzo a una strada migliaia di famiglie - tuona Giuseppe Ricci presidente dell’Itb Italia -: ma noi manderemo a casa coloro che si sono resi responsabili e non oso pensare cosa potrà accedere da qui a un anno: ci sarà chi smantellerà tutto, chi magari si rivolgerà all’avvocato per i contenziosi, chi si farà giustizia da solo...uno scenario che speriamo possa mutare cambiando la legge non appena si sarà insediato il prossimo esecutivo al quale è stato lasciato il cerino in mano. Questa legge per noi è un olocausto perché manda in fumo investimenti fatti da decenni.

C’erano le regole da sempre sulle quali abbiamo costruito le nostre aziende, Ora chi metteranno al posto nostro?». Se dunque a Ricci sfugge che si è trattato di investimenti autorizzati su una proprietà collettiva e che molti dei parlamentari che hanno prima sostenuto la loro battaglia poi hanno votato a favore, ecco che sulla questione degli indennizzi Sandro Assenti, presidente regionale della Confesercenti ha una prospettiva chiara.


I decreti


«Innanzitutto mancano i decreti attuativi - spiega il concessionario - che devono indicare il valore degli chalet in base a una perizia. E noi vogliamo che siano applicati prezzi di mercato, non elemosine. Sia riconosciuto dunque il reale valore compreso l’avviamento e quanto realizzato in tutti gli anni che il concessionario ha gestito questo bene dello Stato». Insomma, anche se i titolari degli chalet non digeriranno mai dover lasciare i propri Bagni e abbiano lottato continuando a farlo fino all’ultimo un altro punto che la Confesercenti porta avanti riguarda la cosiddetta premialità: «Al vecchio gestore - continua Assenti si dovrà riconoscere anche l’aver creato una sorta di format balneare che e esiste solo in Italia riconosciuto e apprezzato. E poi onestamente mi chiedo, conoscendo la lentezza della burocrazia come possano gli uffici in poco più di un anno provvedere al cambio di gestione...Infine faccio notare che nell’anno in cui ci sarà l’avvicendamento sarà un caos: tra cambi di arredamento e ristrutturazioni ci sarà dequalificazione strutturale e gestionale difficile da gestire».

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