Bagnini contro tassisti per il Dl Concorrenza. «Anche nelle Marche guerra tra poveri»

Bagnini contro tassisti per il Dl Concorrenza. «Anche nelle Marche guerra tra poveri»
​Bagnini contro tassisti per il Dl Concorrenza. «Anche nelle Marche guerra tra poveri»
di Martina Marinangeli
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Lunedì 25 Luglio 2022, 04:25

ANCONA Con la caduta del governo Draghi ed il conseguente scioglimento delle Camere, gli operatori balneari ci avevano sperato. Un auspicio che si è dissolto nel giro di poche ore neanche fosse una bolla di sapone. La mannaia della direttiva Bolkestein calerà sulle spiagge italiane come da previsione. L’attuale Parlamento, seppur con un piede già fuori dalla porta, si accinge ad approvare in via definitiva il tanto contestato decreto Concorrenza, che ha fatto salire sulle barricate più di un settore economico, a partire proprio dai bagnini e dai tassisti. Sorti molto diverse, tuttavia, quelle che sono toccate ai due comparti. Ma procediamo con ordine.

Il Dl Concorrenza, provvedimento di 35 articoli determinante per centrare gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, arriva oggi sui banchi della Camera e per domani è atteso il voto dell’assemblea di Montecitorio. Poi, una terza rapida lettura al Senato per il via libera definitivo. Una volta approvato, sarà necessario dare il via anche a tutti i provvedimenti attuativi e la scadenza è fissata per fine anno.


Il passo indietro
Nel passaggio in Commissione che ha preceduto questo ritorno del testo in Aula, tuttavia, è stato stralciato l’articolo 10, ovvero quello che riguardava la riforma del settore del trasporto pubblico non di linea. Tradotto: taxi e Ncc (i servizi di noleggio con conducente). Cosa che ha fatto andare su tutte le furie il comparto dei balneari.

Il Sib-Sindacato italiano balneari e Fiba Confesercenti sono scesi sul piede di guerra e hanno inviato una comunicazione a tutti i capigruppo della Camera chiedendo lo stralcio anche degli articoli 3 e 4, per effetto dei quali le concessioni balneari verranno messe all’asta entro il 31 dicembre 2023 (con eventuale proroga al 31 dicembre 2024, ma solo in presenza di ragioni «oggettive» che impediscono la conclusione della gara). Ma difficilmente il decreto verrà ulteriormente stralciato.

Le reazioni

«Così si rischia di creare una guerra tra poveri - osserva il presidente di Confesercenti Marche Sandro Assenti, che è anche il titolare dello chalet Bagni Andrea di San Benedetto del Tronto -. I tassisti sono stati più compatti di noi nella protesta e per questo hanno portato a casa il risultato. Come balneari, abbiamo pagato le diverse visioni interne al settore. Ora, sono due gli elementi su cui concentrarsi - aggiunge -: il riconoscimento di una premialità al vecchio gestore e l’indennizzo per chi perde la concessione, tarato sul reale valore di mercato dell’attività, non su una cifra simbolica». Il comparto balneare marchigiano, secondo i dati del Sistema informativo demanio del Ministero delle infrastrutture, conta 10.402 concessioni (il 10% del totale italiano) e 549 stabilimenti balneari (8,7%). E sono 2800 gli addetti che trovano lavoro in questo settore. Quanto ai tassisti, a livello regionale sono in 250 ad avere la licenza. Due mondi diversi, finiti nel calderone del Dl Concorrenza ma solo uno ne è uscito indenne. Ed ora i balneari devono prepararsi al momento che più hanno temuto da quando, nel 2009, venne concessa la prima proroga. Ma ormai, l’appuntamento con la Bolkestein non pare più procrastinabile.

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